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L’ITALIA EVITA IL DOWNGRADING PER LA IL ROTTO DELLA CUFFIA. Una questione di… BCE, ma siamo appesi ad un filo

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L’Italia evita, per il rotto della cuffia, il downgrading da parte di Standard & Poor’s del debito italiano a junk. Invece , con un po’ di sorpresa, ha confermato il livello BBB del debito tricolore. Questa tendenza era già emersa durante la giornata ed infatti lo Spread, partito a livelli molto alti, si è pian piano sgonfiato durante la giornata.

La situazione comunque può cambiare in qualsiasi momento, a seconda di come andranno le cose con la BCE, perchè si afferma, chiaramente , che tutto tiene fino a quando la BCE comprerà il titolo,. Senza la BCE , con un deficit atteso  del 6,3%  a causa delle ricadute negative del Covid-19, il debito non potrebbe essere sopportato, o avrebbe un andamento molto negativo.

Standard & Poors, naturalmente si riserva di rivedere il rating a seconda dell’andamento futuro del debito e dell’economia. Quindi questa promozione è solo temporanea, come mette il luce l’outlook negativo. Tutta la relazione sembra scritta da un comitato congiunto fatto da Reigling (MES) ed dalla Lagarde, nel senso che la causa della minore crescita è “La rigidità del mercato del lavoro”. Non si capisce che lavoro dovrebbero fare gli italiani,senza domanda interna, a speriamo che la leggano i pentastellati consi ci portano un bel po’ di Jobs Act e renderanno il lavoro iperflessibile….


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