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L’Iran ottiene l’acesso al sistema di pagamenti russo MIR… Ops e lo SWIFT?

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Nell’ultimo esempio di sanzioni statunitensi che hanno dato vita a nuovi legami finanziari tra Paesi sfavoriti, gli iraniani potranno presto effettuare pagamenti con le carte bancarie russe Mir. La mossa darà un po’ di sollievo ai cittadini e alle imprese iraniane vittime delle sanzioni economiche.

“Penso che questo sistema di pagamento sarà presto attivato in Iran”, ha dichiarato mercoledì il viceministro degli Esteri iraniano per la diplomazia economica Medhi Safari, secondo quanto riportato dall’emittente russa RIA novosti. Mir si traduce sia in “mondo” che in “pace”.

Il sistema di carte Mir è stato introdotto dalla banca centrale russa nel 2015, dopo che MasterCard e Visa sono state costrette dal regime di sanzioni statunitensi a interrompere le attività con diverse banche russe. Fino a quel momento, MasterCard e Visa rappresentavano il 90% dei pagamenti in Russia. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia a febbraio, le restanti banche russe hanno tagliato i rapporti con entrambe le major dei pagamenti occidentali. Mir è un po’ più costoso delle società americane, ma ha potenzialmente anche più funzioni.

La portata di Mir si è estesa a molti altri Paesi e territori, tra cui Corea del Sud, Turchia, Vietnam, Armenia, Bielorussia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Uzbekistan, Ossezia del Sud e Abkhazia. Sono in corso lavori per consentire l’uso delle carte a Cuba e negli Emirati Arabi Uniti. Ad oggi sono state emesse più di 100 milioni di carte Mir.

L’accordo Mir della Russia con l’Iran è solo l’ultimo di molti esempi di relazioni economiche più strette tra i due paesi bersaglio delle sanzioni statunitensi.

“I due stanno anche lavorando per creare un rivale del servizio di messaggistica dei pagamenti SWIFT, che è alla base dei pagamenti transfrontalieri nell’economia globale”, riporta Reuters.

Martedì scorso, il ministro dell’Economia iraniano Ehsan Khandouzi ha annunciato che il dollaro statunitense è stato ufficialmente sostituito dal rublo negli scambi commerciali dell’Iran con la Russia e che si sta lavorando per sostituire il dollaro negli affari con Cina, Turchia e India.

Sempre questa settimana, l’Iran e la Russia hanno concluso un accordo in base al quale l’Iran fornirà alla Russia parti di aerei e servizi di manutenzione.

Il 19 luglio, il Presidente russo Vladimir Putin si è recato a Teheran e ha incontrato la Guida Suprema Ayatollah Ali Khamenei e il Presidente Ebrahim Raisi, insieme al Presidente turco Tayyip Erdogan.

Alla vigilia della visita di Putin, il produttore di gas russo Gazprom e la compagnia petrolifera nazionale iraniana hanno firmato un accordo da 40 miliardi di dollari in base al quale Gazprom contribuirà allo sviluppo di giacimenti di petrolio e gas e completerà le strutture per il gas naturale liquefatto e i gasdotti per l’esportazione.

A giugno, i media statali iraniani hanno annunciato il collaudo di una nuova rotta commerciale che collega Russia e India attraverso l’Iran.

Nonostante la guerra economica dell’Occidente, il rublo è oggi più forte rispetto al dollaro di quanto non fosse prima dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Nella misura in cui le sanzioni incoraggiano un elenco crescente di Paesi a impegnarsi in transazioni non denominate in dollari, il fatto di usare la valuta come se fosse un’arma di guerra rischia di essere il più grande autogoal della storia degli ultimi secoli.


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