Attualità
L’insieme di pure casualità che accompagnano le rotture di Nord Stream 1 e Nord Stream 2…
Come abbiamo già detto oggi sono saltati i gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2. Casualmente le rotture sono separate, in più punti e in un tratto in cui i due metanodotti non sono neanche paralleli, ma sono separati da diversi km di mare, come si può vedere dalla sottostante immagine
Certo, la rottura può essere sempre un caso: il metano stagna nei tubi a pressione, alla fine basta poco per farlo esplodere. Però è una cosa strana che due tubi separati esplodano in posizioni separate, ma può essere un curioso caso.
Sempre un curioso caso è quello che questo venga a coincidere con l’avvio di un arbitrato riguardante i diritti di transito sui gasdotti ucraini fra Naftogas, che afferma di non ricevere i pagamenti, e Gazprom, che afferma di farli e il transito tramite il noto ucraino, sotto controllo dei separatisti, di Sokhranivka. Oggi Gazprom ha rigettato le rimostranze di Naftogas e questo, più che le esplosioni nel Baltico, ha causato l’esplosione del prezzo del gas ad Amsterdam.
Tutte coincidenze, ovvie. Se è un sabotaggio, chi è il sabotatore? La Russia per forzare la mano nella trattativa ucraina? Però ora è rotta qualsiasi possibilità di ripresa dei rapporti diretti con la Germania, che non ha più la tentazione di cedere a Mosca e riaprire i due gasdotti diretti. A questo punto Berlino o chiede un passaggio attraverso la Polonia (Yamal, che ora non è utilizzato) o attraverso l’Ucraina. Se sono i Russi hanno fatto una mossa che taglia i ponti alle spalle, ed anche davanti a loro. La profondità delle tubazioni, poco più di 70 metri, era tale da permettere sabotaggi anche da parte di gruppi di sabotatori ben preparati, ma a disposizione delle forze armate di diversi paesi. Ricordiamo che, secondo lo Spiegel, la CIA aveva già preavvisato la Germania di un possibile sabotaggio dei gasdotti. Ora la Russia ha effettivamente perso la sua principale arma di ricatto verso la Germania.
Un bel mistero che alimenterà le tensioni internazionali, proprio in un momento in cui se ne farebbe volentieri a meno.
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