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L’Europa non è “ il sole dell’avvenire “, soprattutto per la scuola italiana ! di Raffaele Salomone Megna

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L’Europa degli accordi di Maastricht non è certo una madre per i popoli che incautamente vi hanno aderito , soprattutto per quelli mediterranei .

Fondata su teorie macroeconomiche iperliberiste , che erano vecchie già quando furono concepite , la realizzazione dell’unità europea ci sta riportando, passo dopo passo , ad assetti economici e sociali anteriori al 1948 .

Gli stessi assetti che condussero alla seconda guerra mondiale .

Questa unione , che non riconosce il principio della solidarietà tra gli stati che vi aderiscono, che è fondata sul più becero mercantilismo delle nazioni forti nei confronti di quelle più deboli , non può definirsi tale, ma è solamente un’annessione manu militari condotta con altri mezzi e non per questo meno cruenta e dolorosa per le popolazioni che la subiscono ( vedere la Grecia ) .

E’ la politica economica del “ rubamazzo ” , oppure come dicono gli economisti americani, del beggar thy neighbour ( politica dello “straccia camicia” ) o , per parlare in francese , del “ fotti il tuo vicino “ .

L’Italia , essendo all’epoca dell’ adesione agli accordi di Maastricht la prima nazione esportatrice in ambito europeo e quinta potenza mondiale ( oggi siamo la seconda in Europa e decima al mondo ) era la vittima sacrificale .

Ma un’ imbelle classe politica ed un capitalismo nostrano , in cerca di una rivincita dopo le grandi conquiste sociali degli anni sessanta e settanta , non se ne accorsero o fecero finta di non accorgersene .

E così l’Italia , da sempre nei secoli faro della civiltà occidentale , assieme alla Grecia , è stata condotta nel novero dei “ piigs” . Senza che nessuno abbia proferito verbo . Sindacati concertativi compresi .

Un’ accurata campagna di disinformazione ha poi fatto il resto .

Ci ha indotto perfino a credere che è colpa nostra , che lavoriamo poco , che viviamo al di sopra dei nostri mezzi , che siamo corrotti , che non abbiamo fatto le riforme .

Ma questa strategia è vecchia almeno quanto la democrazia .

Infatti , notoriamente i ricchi sono meno numerosi dei poveri, quindi , in un sistema democratico è fondamentale per i ricchi far credere che le scelte che avvantaggiano i ceti più abbienti arrechino beneficio anche ai meno fortunati.

Per cui , invece di domandarci se le scelte operate illo tempore fossero giuste o sbagliate , ci siamo autoflagellati di fronte ai sedicenti stati virtuosi del Nord Europa ( Francia compresa ).

Ciò è avvenuto in Italia in questi anni . Anni di tecnici e governi tecnici , mentre la politica faceva un passo indietro e con essa anche le conquiste sociali .

Ed infatti, secondo la teoria economica di Hayeck, i lavoratori disoccupati non sono degli sventurati che hanno perso il posto , ma solamente dei “ lavoratori in transito “ che vanno da un’ occupazione scarsamente remunerativa ad una più vantaggiosa . E tutti vissero felici è contenti !

Così l’Italia ha perso lentamente, ma inesorabilmente , ( grazie al piccolo spiraglio fornito dall’art. 11 della nostra Costituzione che è poi diventato una falla ) la capacità di una politica monetaria , economica, fiscale .

L’unica possibilità che rimane ai governanti nostrani ( ed è per questo che i Governi che si susseguono sembrano tutti eguali ) è di deflazionare il lavoro o, per dirla in maniera meno tecnica, ma sicuramente comprensiva ai più , di ridurre gli stipendi ed i salari e di tagliare lo stato sociale .

Il risultato si è ottenuto aumentando la disoccupazione grazie all’inflazione bassa ( stabilità dei prezzi perseguita dalla BCE ), riducendo le garanzie dei lavoratori , attaccando i sindacati ( ma non è forse il programma di Renzi ?) . In poche parole :facendo le riforme suggerite dai potentati europei e da Mario Draghi . Ma non basta .

Per essere veramente sicuri che il progetto ora chiaro ai più avveduti giunga a compimento e sia irreversibile nel tempo ( per dirla alla Mario Monti ) , bisogna intervenire ancora più in profondità . Come Sparta fece con i Messeni . La cosiddetta ilotizzazione .

La nostra bella Patria deve diventare una colonia politica e culturale , anche distruggendo la memoria storica , il comune sentire , la propria lingua .

In buona sostanza si deve intervenire sulle future generazioni e quindi sulla scuola !

Infatti , il Ministro Padoan ,chiede comprensione alla Commissione Europea per non aver tagliato di un ventesimo ( circa 50 miliardi di euro ) la massa debitoria italiana nel corrente anno ed invoca come condizione esimente proprio la riforma della scuola ( vedere D.E.F. 15 aprile 2015).

Chi asserisce che la legge 107/2015 votata dal Governo Renzi non contenga , alcun disegno pedagogico sbaglia . Lo ha eccome ! Solo che non è palese .

Le future generazioni devono crescere con la fiducia incrollabile nel mercato ( tante scuole aziende in competizione tra loro, dirette da un capitano d’azienda , rectius il dirigente scolastico , che redige il piano aziendale di durata triennale ) , con una polverizzazione dei curricula redatti secondo i personali desiderata dello studente-cliente e non più secondo la logica rigorosa dei saperi disciplinari , con il successo formativo assicurato ex ante.

I dirigenti dovranno controllare in maniera stringente i docenti , che notoriamente sono degli impenitenti comunisti oltre ad essere refrattari a qualsiasi cambiamento, perchè corporativi ed anche insopportabilmente vecchi , secondo quanto asserisce la CONFINDUSTRIA !!!

La Scuola non sarà più l’istituzione sostenuta dalla fiscalità generale ,che deve formare i futuri

cittadini , ma dovrà essere ancella dell’economia locale e dei vari potentati da cui dipenderà sempre di più per finanziamenti e sponsorizzazioni e ,quindi, dovrà “produrre” consumatori addestrati quel tanto che basta per utilizzare i vari dispositivi elettronici che si trovano in commercio sempre più a buon mercato ( progettati e costruiti altrove ) ed operai educati , come il jobs act impone . La nuova classe dirigente , i figli dei padroni e dei nostri governanti tanto per intenderci , andrà a formarsi altrove .

Affinchè le tenebre prevalgano sulla luce, è sufficiente chiudere gli occhi .

Apriamo gli occhi su quanto sta accadendo , prima che sia troppo tardi !!

Raffaele SALOMONE MEGNA


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