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Euro crisis

L’EU ci chiede di tagliare la sanità: perché dunque perseguiamo chi rifiuta la chemioterapia (costosissima ma spesso di dubbia utilità) potendo far risparmiare soldi allo Stato?

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Se consideriamo anche la spesa per interessi (circa 4.2%), per definizione incomprimibile soprattutto a questi tassi che posso solo aumentare, e quella per istruzione (3.5%) arriviamo in termini di spese incomprimibili a circa il 33% del PIL su circa 50.5% di spese totali [PS: ecco perchè se il PIL scende l’Italia letteralmente implode, infatti le spese per sanità, pensioni ed interessi sul debito cresceranno comunque].

Ossia, prima considerazione, senza toccare pensioni e sanità non si riuscirà MAI a far tornare i conti. Lo Stato ci sta lavorando, la soluzione è di spostare sempre più in là la data di pensionamento con il fine di “semplicemente“ non pagare quanto promesso, deve sembrare che le pensioni non verranno toccate nell’importo erogato creando invece una bomba atomica data dal fatto che gli anziani progressivamente licenziati non avranno da che campare senza stipendio nè pensione prima di arrivare alla fatidica età pensionabile sempre più prossima ai 70 anni… (occhio al trend di spesa della figura che segue, significa forse che dal 2030 in avanti bisognerà “liquidare” molti anziani?)

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Seconda considerazione: base dati dell’ultimo DPEF disponibile non si vede come la spesa sanitaria sia scesa sebbene in presenza di una popolazione che progressivamente invecchia (a meno di uccidere una grossa parte dei nostri anziani). O magari – senza dircelo, magari Pinocchio vive a Roma ormai – si presupponevano già nel DPEF scorso pesanti tagli….

Oggi stanno arrivando i tagli della sanità via prossima legge di stabilità [SEGNATEVELO, aspettare qualche settimana per credere], per altro l’Italia è già agli ultimi posti per spesa sanitaria pro capita in Europa: quando vi dicevo nei miei precedenti articoli che ci vogliono fare diventare come la Grecia, beh, questa né la riprova [vedasi grafico che segue], aspettate i prossimi tagli e ne riparliamo (PS: per colpa di voler/dover stare per forza nell’euro per fare gli interessi franco-tedeschi, quando invece potremmo ripartire svalutando la nostra nuova lira come sta facendo Londra post Brexit, ndr)

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Quanto presentato fino ad ora era solo la premessa, necessaria per spiegare come il taglio delle spese sanitarie sarà un obbligo nei prossimi anni, a maggior ragione restando nella moneta unica. Or dunque, in tale contesto abbiamo visto negli scorsi giorni come famiglie che hanno deciso di non curare i propri cari con la chemioterapia sono stati attaccati dai media se non addirittura indagati, ho scoperto addirittura che per i dipendenti pubblici rifiutare la chemioterapia fa ridurre l’assegno assistenziale percepito durante la malattia (nota personale: incredibile). Indirizzo assolutamente bipartisan dei media [quasi che gli editori delle testate troppo spesso abbiano cointeressenze in cliniche private, occhio ad indagare su questa ipotesi apparentemente folle, …]

fireshot-screen-capture-460-scenarieconomici_it-i-il-mondo-visto-da-unaltra-angolazione-scenarieconomici_iE, notasi, questo a fronte di dati incontrovertibili relativi al fatto che certi tumori restano perfettamente inguaribili, alla faccia dei progressi della medicina sbandierati dai Veronesi di turno. Ossia, per molti tumori è inutile sottoporsi a chemioterapia che spessissimo peggiora la qualità della vita: si muore lo stesso ed anche – spesso – dopo atroci sofferenze. Vi lascio le referenze, proposte recentemente alla stampa dall’encomiabile articolo di Maurizio Blondet di alcune settimane fa* facendo riferimento ad un celeberrimo e reputatissimo paper di rilevanza internazionale**, ***. [nella tabella proposta dove vedete una linea significa che la sopravvivenza è paria ZERO a 5 anni, ZERO, ossia anche con chiemioterapia si muore; ed – spesso – con grandi sofferenze]

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In questa sede tralascio il fatto che secondo altri recenti studi addirittura la chemioterapia sia direttamente causa di morte, ossia oltre a non servire a guarire può causare anche la morte [e spesso con molte sofferenze], vedasi lo studio ingese proposto e soprattutto il pezzo di Blondet*, un vero ed utile servizio informativo per la cittadinanza:

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Bene, visto che la chemioterapia possiamo dire che per molte patologie semplicemente non serve né a guarire né a vivere meglio (anzi), perché giudici e media inquisiscono chi si rifiuta di farsi curare con detti farmaci? A maggior ragione considerando che, secondo recenti stime, circa il 20% della spesa sanitaria è dovuta ai costi dei carissimi medicinali oncologici, vedasi articolo. Ossia, lo Stato che deve è dovrà risparmiare dovrebbe essere felicissimo di evitare di spendere soldi per detti costosissimi e spesso inutili ed anzi nefasti farmaci (intendo in termini di qualità della vita, almeno in certi casi, mi riferisco ai papers proposti). E questo in base allo studio proposto ed ad altri studi simili….

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La ragione temo sia da ricercare proprio nel costo [enorme] di tali cure: non è che lo Stato sia interessato a fare in modo che la gente continui a consumare tali costosissimi medicamenti? E se si, perché? Magari perché ci guadagnano tutti, medici, ospedali, politici ecc.? E questo a maggior ragione ricordando che l’assistenza sanitaria – come quella ai migranti – è spessissimo in mano alle sinistre e/o ai suoi sodali, ho detto forse la ex proprietà di Repubblica ad esempio? (…). La cosa che più mi infastidisce è che di norma tali farmaci oncologici – in molti casi di dubbia utilità con il fine di guarire e/o mantenere un qualità di vita accettabile fino agli ultimi giorni di vita terrena, almeno stando ai documenti sopra proposti – sono anche prodotti da aziende estere: ossia la spesa italiana per farmaci oncologici di circa 20 mld di euro annui finisce direttamente all’estero a pagare tasse e stipendi fuori dal nostro paese… E magari anche provvigioni a distributori locali, farmacie, seminari per i medici che li prescrivono….

Dunque, presupponendo che si stia agendo in modo razionale, che senso ha da parte dello Stato arrabbiarsi ed anche inquisire le persone che, almeno in certi casi, saggiamente (ripeto, almeno in certi casi, visto il peggioramento di aspettativa di vita – mediata per la qualità della vita stessa – usando la chemioterapia) semplicemente rifiutano tali carissime e dolorosissime cure? O magari qualcuno molto vicino al potere teme che si faccia come l’altro paese in crisi come noi, la Grecia, che – sotto alcuni punti di vista saggiamente – ha tagliato proprio i medicamenti più costosi e probabilmente con il peggior rapporto costo/beneficio, guarda caso proprio la chemioterapia? E dunque inizia il battage mediatico per far supporre che la chemioterapia è “salvavita”, i dati sopra dicono qualcosa di leggermente diverso…

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Diciamola tutta: temo che dietro a siffatto apparentemente illogico comportamento ci siano enormi interessi, anche del sistema globale oltre che dei nostri imprenditori illuminati che troppo spessso vivono di rendita, rendita che magari è travestita da obbligo a consumare anche per morire da parte di coloro che detengono le cliniche e magari anche i media (le nostre aziende farmaceutiche ce l’hanno scippate quasi tutte gli stranieri a partire dagli anni 80), un coacervo di interessi affinché si continui a consumare tali carissimi medicinali fino a farli diventare quasi obbligatori, stando almeno alla repressione mediatico-giudiziaria di questi giorni….

Mi fermo qui. Food for thought.

Mitt Dolcino

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* http://www.maurizioblondet.it/quanti-stecchiti-dalla-chemio-dai-giornalisti-ignoranti/

** cito: Il Lancet, una delle più stimate riviste mediche, “Giorni fa ha pubblicato un lavoro firmato dal Public Health England e Cancer Research Uk, condotto su 23,000 donne con cancro al seno e circa 10.000 uomini con carcinoma polmonare non a piccole cellule: 9.634 sono stati sottoposti a chemioterapia nel 2014 e 1.383 sono morti entro 30 giorni. Referenza web: https://senzanubi.wordpress.com/2016/09/06/gli-antiblastici-come-causa-di-morte-precoce-lancet/ e http://www.thelancet.com/pdfs/journals/lanonc/PIIS1470-2045(16)30383-7.pdf#page=1&zoom=auto,-107,805

*** http://www.chrisbeatcancer.com/wp-content/uploads/2011/12/contribution-of-chemotherapy-to-5-year-survival.pdf

 

 


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