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L’Egitto non sta ricevendo più gas naturale da Israele. Il problema è anche della UE

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Le importazioni di gas naturale dell’Egitto si sono fermate, ha comunicato domenica il governo del Cairo, in uno sviluppo che riflette l’impatto del conflitto di Gaza sulla nazione nordafricana e potrebbe distruggere le speranze di una ripresa delle esportazioni verso l’Europa.

Il governo, spiegando le ragioni dell’espansione delle interruzioni di corrente che hanno sconvolto il paese per mesi, ha affermato che le importazioni di gas naturale sono scese da 22 milioni di metri cubi/giorno a zero in un momento in cui temperature più calde del solito hanno portato ad un aumento della domanda di elettricità. 

Lo stop alle importazioni di gas sembra legato alla decisione presa all’inizio di questo mese dalle autorità israeliane di chiudere il giacimento di gas offshore di Tamar per il timore che potrebbe essere influenzato dagli scontri tra i suoi militari e Hamas nella Striscia di Gaza.

Chevron Corp., che gestisce il giacimento di gas che Israele ha ordinato di chiudere, così come un altro importante giacimento che ha incrementato la produzione, non ha potuto commentare immediatamente. La società aveva detto venerdì che avrebbe continuato a onorare alcuni dei suoi contratti con l’Egitto.

Il mercato del gas europeo sta osservando con attenzione quanto succede, perché una parte delle forniture di GNL proviene proprio da quel paese. L’Egitto importa gas da Israele e poi ne esporta una parte in Europa come GNL. Il colosso petrolifero italiano Eni ha dichiarato la scorsa settimana di aspettarsi che l’Egitto riavvii le esportazioni di gas poiché la domanda interna diminuisce.

In Egitto, i tagli alla corrente elettrica sono in atto dalla metà dell’anno, con i funzionari che li collegano a temperature insolitamente elevate insieme a misure di risparmio sui costi mentre il paese è alle prese con la peggiore crisi valutaria degli ultimi decenni. Il governo ha affermato che altri fattori che influiscono sulle interruzioni di corrente includono un calo dell’elettricità da fonti energetiche rinnovabili.

I tagli, che i funzionari erano riusciti a limitare a circa un’ora al giorno, sono diventati un’altra fonte di frustrazione per gli egiziani che già soffrono di un’inflazione record legata a tre svalutazioni della valuta dall’inizio del 2022.

Israele ha chiuso il giacimento Tamar, ma non Leviathan, quello di maggiori dimensioni, che continua a produrre e il cii gas dovrebbe arrivare in Egitto passando dalla Giordania. Quindi qualche dunbbio sulla scarsità di gas in Egitto, comunque, sussiste. 


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