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Le Riforme Renziane Tossico-Nocive (RRTN): il flop del Codice Appalti

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E’ risaputo che tutte ma proprio tutte le riforme di Renzolino Sette Schifezze sono dei fallimenti epocali, flop che pagheremo cari per anni costati anni di lavoro inutile a Parlamento e Governo. Riforme tossico-nocive, addirittura sospette cancerogene per la Nazione.

Alzi la mano chi non sa citare almeno tre riforme fetecchia varate da Renzi e dai suoi inetti sodali, tra taglio AUto Blu, Buona Scuola, Riforma Costituzione, 80 euro, Jobs Act, Italicum, Riforma Madia PA, decreto Banche Popolari, abolizione Provincie, spending review, pagamenti fornitori PA, Canone Rai in bolletta, nuove norme su autodifesa ridicole, riforma RC Auto scritta da Unipol, banda larga etc etc etc.

Testi scritti male, lacunosi, farraginosi quando non sfrontatamente truffaldini (telemarketing infilato nel ddl Concorrenza) incostituzionali o sonoramente bocciati dagli elettori. Forse a qualcuno è sfuggito uno dei flop più catastrofici per le nostre imprese: il nuovo Codice Appalti varato in pompa magna nell’aprile 2016. I ritardi enormi del dopo terremoto sono anche figli di questo mostro.

Lasciamo la parola a due titoli di testate non certo ostili al PD, il Sole24Ore del 15 aprile 2016 (trionfal-propagandistico) e Linkiesta del 31 gennaio 2017 (drammatico-catastrofico), così non dite che ce l’abbiamo con Renzi (verissimo). 

Sbloccare l’Italia? Ma questo porta sfiga! Otto mesi dopo:

 

“Il nuovo codice degli appalti ha bloccato gli investimenti”. ANCE (Associazione delle imprese di costruzioni) parla di 75% di calo degli appalti pubblici a causa del nuovo codice. Immaginate quanti posti di lavoro persi? 

Poiché non crediamo alla sfortuna rimane un’unica spiegazione: la totale e assoluta incapacità di governare. La parola cialtrone assume un nuovo spessore, una portata storica inedita che attraversa epoche e civilizzazioni: il cialtrone definitivo.

 


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