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Le autorità USA stanno valutando di garantire tutti i 18 mila miliardi di depositi USA

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Dopo che le banche americane di medie dimensioni hanno chiesto alla FDIC un piano di copertura assicurativa generalizzata dei conti, minacciando altrimenti altri casi come SVB, poco fa Bloomberg ha riferito che “i funzionari statunitensi stanno studiando il modo in cui potrebbero temporaneamente espandere la copertura della Federal Deposit Insurance Corp. a tutti i depositi, una mossa richiesta da una coalizione di banche che sostengono che sia necessaria per evitare una potenziale crisi finanziaria“.

Il rapporto del BBG spiega che “il personale del Dipartimento del Tesoro sta valutando se i regolatori federali abbiano l’autorità di emergenza sufficiente per assicurare temporaneamente i depositi superiori all’attuale limite di 250.000 dollari per la maggior parte dei conti” senza il consenso formale di un Congresso profondamente diviso, e continua notando che “le autorità non ritengono ancora necessaria una tale mossa, soprattutto dopo che le autorità di regolamentazione hanno preso provvedimenti questo mese per aiutare le banche a tenere il passo con le richieste di prelievo“. Una botta di prudenza che però si scontra con gli allarmi mandati dal sistema bancario USA.

Quindi comunque le autorità stanno sviluppando degli strumenti per far fronte ad eventuali crisi legate al panico presso i risparmiatori. “Utilizzeremo gli strumenti a nostra disposizione per sostenere le banche comunitarie“, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Michael Kikukawa, senza precisare se la misura sia allo studio. “Da quando la nostra amministrazione e le autorità di regolamentazione hanno intrapreso un’azione decisiva lo scorso fine settimana, abbiamo assistito a una stabilizzazione dei depositi nelle banche regionali di tutto il Paese e, in alcuni casi, a una modesta inversione dei flussi in uscita“.

Tuttavia, osserva il rapporto, le deliberazioni dietro le quinte dimostrano che ci sono preoccupazioni nei palazzi del potere di Washington, mentre le banche di medie dimensioni chiedono un intervento governativo più ampio dopo che tre istituti di credito sono crollati questo mese quando i depositanti non assicurati hanno ritirato i loro soldi, e mentre una quarta azienda cerca di evitare un destino simile. Le azioni di quest’ultima, la First Republic Bank, sono crollate di un ulteriore 47% lunedì, mentre i leader del settore cercavano di trovare un modo per sostenere le finanze della società.

Ma in pratica, come è possibile per la FDIC garantire 18 mila miliardi di depositi USA, avendo solo 125 miliardi di dollari nel Fondo di assicurazione dei depositi della FDIC, il che rende una garanzia totale di tutti i depositi matematicamente impossibile, tranne che con l’intervento di qualche altra autorità.

In queste condizioni non c’è alternativa se non la creazione del denaro necessario alla copertura dei depositi. Secondo Bloomberg, un quadro giuridico in discussione per espandere l’assicurazione FDIC utilizzerebbe l’autorità del Dipartimento del Tesoro per intraprendere azioni di emergenza e appoggiarsi al Fondo di stabilizzazione della borsa. Lo stesso magico Fondo di stabilizzazione della borsa che il Tesoro sta già utilizzando per sostenere il suo ultimo strumento di salvataggio bancario, il Bank Term Funding Program, o BTFP.

Anche in questo caso c’è un piccolo problema: il fondo FSE viene utilizzato per acquistare o vendere valute e per fornire finanziamenti ai governi stranieri. Un problema più grande: l’ESF dispone attualmente di soli 25 miliardi di dollari come parte del suo backstop BTFP…. ma deve farlo, essendo l’unico fondo di denaro sotto la piena autorità di Janet Yellen, con altre spese e finanziamenti sotto la giurisdizione del Congresso.

Qualsiasi meccanismo che utilizzi l’ESF come meccanismo di salvataggio utilizza la liquidità del fondo come una sorta di fondo azionario  che poi viene poi finanziato a leva dalla FED . Tanta leva, perché se le autorità intendono garantire i 18.000 miliardi di dollari di depositi totali degli Stati Uniti, la Fed dovrà coprire la differenza… di circa 17.975.000 miliardi di dollari, cioè il debito sarà pari a 719 il capitale del ESF. Capite che, a questo punto, la “Leva” e il capitale diventano poco più di una finzione e i depositi sono garantiti direttamente dal denaro stampato dalla FED. Sarebbe meno ipocrita dirlo direttamente.

Nel frattempo, in linea con la tradizione di dire l’esatto contrario di ciò che si sta facendo, una portavoce del Tesoro ha dichiarato in un comunicato che “grazie alle recenti azioni decisive, la situazione si è stabilizzata, i flussi di depositi stanno migliorando e gli americani possono avere fiducia nella sicurezza dei loro depositi”. Per lo meno sino a che non salterà la prossima banca…

Il problema che si trovano ad affrontare i regolatori è poi sempre lo stesso: senza garanzie si rischia una crisi del sistema creditizio quasi fatale, ma con un eccesso di garanzie manca l’incentivo alle banche a controllare il rischio. Tranne che non si voglia passare attraverso una seria e approfondita riforma che cancelli buona parte di ciò che si è fatto a partire dagli anni novanta del secolo scorso.

 


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