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La Von De Leyen fa una finta concessione agli agricoltori ritirando la proposta di legge sui pesticidi, comunque bloccata

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Ursula von der Leyen

Il Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha annunciato martedì di voler eliminare una controversa proposta di legge che mirava a ridurre l’uso di pesticidi chimici in agricoltura.

La Commissione ha proposto per la prima volta il regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi (SUR) nel 2020 come parte del Green Deal, il progetto politico firmato dalla von der Leyen, che prevede piani “ambiziosi” e giuridicamente vincolanti per rendere il continente neutrale dal punto di vista climatico entro il 2050. La Commissione ha poi proposto formalmente il disegno di legge SUR nel giugno 2022, fissando l’obiettivo di ridurre l’uso e i rischi dei pesticidi del 50% entro il 2030.

“La Commissione ha proposto il SUR con l’obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti fitosanitari chimici”, ha dichiarato la von der Leyen ai deputati del Parlamento europeo a Strasburgo. “Ma la proposta SUR è diventata un simbolo di polarizzazione”.

Nella realtà il ritiro della proposta è solo una misura di pura facciata, in quanto la stessa era ormai bloccata e resa innocua dall’opposizione congiunta del Parlamento e di diversi parlamenti nazionali, che appoggiavano l’opposizione degli agricoltori.

La burocrazia della Von Der Leyen voleva l’abbandono del “Modello agricolo industriale” europeo, evitando di farsi però una serie di domande basilari quali, in primis, la sopravvivenza degli agricoltori, quindi come si sarebbero potute mantenere le produzioni agricole a prezzi accessibili senza l’uso di pesticidi e quindi su come si sarebbero potute tutelare le produzioni europee dalla concorrenza dei paesi che non applicano questa normativa, cioè tutto il mondo tranne la UE.

Di fronte alla crescente opposizione politica delle lobby degli agricoltori e dei politici di centro-destra, e ora che le proteste degli agricoltori stanno attraversando i paesi europei – e la scorsa settimana anche il Parlamento stesso – l’esecutivo dell’UE ha staccato la spina ufficialmente, ma il progetto era già morto. 

Verde marcio

La presidente Von der Leyen, che nasce come un politico conservatore tedesco dela lato più buorcratico, ha dovuto notare che la sua retorica non funzionava più e che in parlamento proprio il suo partito stava bocciando la sua misura, insieme a quasi tutte le misure legate alle misure verdi della politica “From farm to fork”, che voleva piegare tutta l’alimentazione alle richieste green, compresa anche lo stigma su tutta l’alimentazione di origine animale.

Una mossa puramente politica

A quattro mesi dalle elezioni europee, il PPE sta cercando di presentarsi come un baluardo degli interessi degli agricoltori per conquistare i voti delle campagne.

I Verdi e i legislatori di sinistra, che hanno guidato i negoziati sul SUR, hanno finito per votare contro la proposta di legge in plenaria lo scorso novembre, dopo che il PPE l’aveva annacquata insieme ai gruppi di estrema destra Identità e Democrazia e Conservatori e Riformisti Europei. I tre gruppi di destra hanno spinto per indebolire alcuni aspetti della legge, tra cui quelli volti a proteggere le persone nelle aree pubbliche dall’esposizione ai pesticidi.

“Ciò che non è accettabile è politicizzare la questione per ottenere vantaggi elettorali, sfruttando la sofferenza degli agricoltori a questo scopo”, ha dichiarato Iratxe García, leader spagnolo della fazione dei Socialisti e Democratici, rivolgendosi al PPE.

Il PPE ha in gran parte eliminato una proposta di legge parallela sul Green Deal per il ripristino di vaste aree naturali europee, anche se la legislazione sta ancora zoppicando verso il traguardo.

Ora questa scelta diventa ancora più forte a fronte delle proteste degli agricoltori che, comunque, dubito si fideranno delle parole di un politico di professione come la Von Der Leyen, che si è sempre mostrata lontana dal mondo produttivo.

 


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