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Energia

La Russia esporta in Cina tanto gas quanto nella UE

Nonostante il crollo delle esportazione verso la UE dopo la guerra in Ucraina, la Russia ne esporta ad overst ancora quanto ne esporta a est

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Gasdotto

Nonostante abbia tagliato fuori la maggior parte dei clienti europei dalle sue forniture di gas naturale attraverso i gasdotti, secondo i calcoli di Bloomberg basati sui flussi di gas, la Russia invia ancora quasi gli stessi volumi di gas all’Europa attraverso i gasdotti che invia alla Cina, il suo nuovo mercato energetico chiave.

Il gigante russo del gas Gazprom esporta ancora gas naturale in Europa tramite gasdotti, attraverso un collegamento che attraversa l’Ucraina e il gasdotto TurkStream. I clienti sono diversi Paesi dell’Europa centrale.

Dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia ha visto ridurre significativamente le sue esportazioni di gas verso l’Europa. Il calo maggiore delle forniture di gas di Gazprom è dovuto all’interruzione delle esportazioni di gas dai gasdotti russi verso quasi tutti i Paesi europei.

Settimane dopo l’invasione russa dell’Ucraina, all’inizio del 2022, la Russia ha interrotto le forniture a Polonia, Bulgaria e Finlandia.

Poi Gazprom ha iniziato a ridurre le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream verso la Germania nel giugno 2022, adducendo l’impossibilità di effettuare la manutenzione delle turbine a gas fuori dalla Russia a causa delle sanzioni occidentali contro Mosca per l’invasione dell’Ucraina. Questo avveniva settimane prima del sabotaggio dei gasdotti Nord Stream alla fine di settembre 2022, che ha chiuso definitivamente tutte le rotte del gas russo verso la Germania.

Prima della guerra in Ucraina, la Russia forniva circa un terzo di tutto il gas all’Europa.

Ora le vendite sono crollate, ma si mantengono su livelli paragonabili alle forniture di Gazprom alla Cina, evidenziando l’incapacità di Mosca di orientare il proprio gas verso il partner geopolitico “amico”.

Le vendite di gas russo all’Europa si sono attestate a 14,6 miliardi di metri cubi nella prima metà del 2024, secondo i calcoli di Bloomberg basati sui flussi attraverso l’Ucraina e TurkStream.

Sebbene sia dieci volte inferiore ai livelli prebellici, è comunque paragonabile ai 15,2 miliardi di metri cubi di gas che la Russia ha inviato attraverso un gasdotto alla Cina, secondo i calcoli di Bloomberg.

Il gas dei gasdotti russi non è soggetto a sanzioni in Europa, dove continua a fluire.

Sembra che la Russia stia lottando per convincere la Cina ad accettare altri gasdotti. Pechino non si sta impegnando in un nuovo e massiccio progetto energetico per importare il gas dei gasdotti russi, a meno che non sia favorevole per la seconda economia mondiale.


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