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La Russia dota le proprie navi di sistemi anti-drone

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La Russia sta dotando la sua flotta navale di nuovi sistemi di protezione per contrastare i droni di superficie e subacquei. Una risposta alle più recenti minacce espresse durante il conflitto con l’Ucraina.

Diverse navi sono state equipaggiate con i sistemi, tra cui attrezzature per la guerra cinetica ed elettronica, ha rivelato da  Izvestia. Secondo la testata moscovita, alle navi dovrebbero essere aggiunte ulteriori stazioni di guerra elettronica e speciali punti di tiro con mitragliatrici pesanti.

I droni marini dell’Ucraina

La mossa arriva mentre l’Ucraina ha schierato droni marini per attaccare la flotta russa del Mar Nero vicino a Sebastopoli. Durante un attacco, il 24 maggio, tre imbarcazioni ucraine a pilotaggio rapido hanno attaccato la nave dei servizi segreti Ivan Khurs.

Il Ministero della Difesa russo ha descritto l’incidente come un “tentativo fallito” da parte degli ucraini di attaccare la nave, pubblicando un video a sostegno della sua affermazione.

Il video mostra una mitragliatrice o un cannone di grosso calibro che spara contro un’imbarcazione in rapido avvicinamento. Un proiettile colpisce l’imbarcazione ed esplode.

Tuttavia, un nuovo video ha mostrato che una delle imbarcazioni è riuscita a eludere il fuoco nemico e a speronare una nave, che secondo quanto riferito corrisponde visivamente a una nave della classe Yuriy Ivanov. Solo due navi di questa classe sono state costruite: una al servizio della flotta russa del Nord e l’altra della flotta del Mar Nero. Sono navi specializzate all’ascolto elettronico.

In altri casi i danni portati dai droni sono stati ben peggiori, come quanto successo all’Arabia Saudita che ha visto la propria HMS Al Madinah gravemente danneggiata da un drone di costruzione iraniana lanciato dai ribelli Houthi

Cosa dicono gli esperti militari russi

“Dal momento che è apparsa un’arma di questo tipo – sia droni da ricognizione che droni d’attacco – ora sarà utilizzata, anche dai terroristi, e questo è possibile ovunque nel mondo”, ha detto a Izvestia l’ex capo del quartier generale principale della Marina russa, l’ammiraglio Valentin Selivanov.

“I nostri mezzi di ricognizione devono individuare il segnale che controlla questo drone e sopprimerlo”.

Lo storico militare Dmitry Boltenkov ha dichiarato che le navi della Marina russa dovrebbero impiegare una combinazione di mezzi di osservazione: “ottici, radar, idroacustici. I dati ricevuti dovrebbero essere trasmessi ai posti di controllo delle armi”.

Si tratta, sempre con un’ottica storica, anche al ritorno alla fine dell’ottocento, nella cosiddetta epoca pre Drednuaght, quanto le navi maggiori avevano un insieme complesso di pezzi secondari che sarebbero serviti contro il naviglio minore dell’epoca, costituito dalle torpediniere. Ora si ripropone il problema

 

“E tra le armi, le mitragliatrici di grosso calibro si mostrano in modo efficace. Nella Flotta del Mar Nero, tutte le navi più o meno grandi e di valore dovrebbero assolutamente essere dotate di questi sistemi. Poiché il nemico è inventivo, non si può vivere alla vecchia maniera: bisogna adattarsi”.


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