Attualità
La recessione tecnica in Italia, le cause, le soluzioni
Alla fine tanto tuonò che piovve. Chi masochisticamente mi legge sa che, personalmente, parlo della possibilità, anzi della probabilità, di recessione da giugno-luglio quindi sono tutto meno che stupito della cosa. Secondo il mio modesto parere bisognerebbe allungare un po’ la vista e vedere le possibili uscite dalla situazione attuale, anche se le soluzioni possibili hanno il gusto della fantascienza nella situazione politica attuale.
Comunque anni, anzi ormai decenni, di taglio alla spesa pubblica ed austerità, anni di consentitemelo, di balle sull’austerità espansiva, anni di cattivi professori , di politici ignavi o autoreferenziali, non si cancellano in tre mesi:
Alcuni dati:
L’Italia non sta entrando in recessione tecnica. Semplicemente non ne è mai uscita. Interessante il paragone con quanto successo negli USA negli anni 30 della grande recessione:
Anche durante gli anni 30 del secolo scorso negli USA nella cosiddetta “Grande Depressione” ebbero momenti di leggera crescita, con altri in cui la crescita fu assente. Perfino gli USA si avviavano ad una piccola recessione nel 1938, poi questa venne risolta, anche se non in modo positivo. Dopo Monaco (1938) e lo smembramento della Cecoslovacchia iniziò un riarmo mondiale di cui gli USA riuscirono ad approfittare. Per fare un esempio la Curtiss iniziò a produrre questo per la Francia (ordinati nel primo lotto 100 con 173 motori, ed altri furono ordinati dal regno Unito).
Cosa sarebbe necessario per uscire dalla recessione? Non una guerra, speriamo, ma uno shock economico, cosa che non è possibile fare quando si deve discutere con un organo burocratico esterno del 2,4%, del 2% del 1,6% del PIL. Proprio la struttura di definizione del budget europeo, la mancanza d uno strumento monetario specifico di accompagnamento , non fa altro per paesi con una struttura economica come quella italiana, ma anche come quella francese, attenzione, che proseguire nella politica depressiva. Possiamo aspettarci che l’estero spinga, con le esportazioni, la nostra crescita? Non ci sono prospettive positive:
Questo 1,4% che vedete è su base annua perchè mese su mese siamo a -0,8% , una vera e propria caduta. Gli effetti della fine del QE sono molto più forti di quanto ci si aspettasse anche perchè accompagnati ad un rallentamento mondiale (vedremo il caso Cina a parte, ma non è positivo). Allo stato attuale bisognerebbe dare un forte shock a consumi ed agli investimenti interni, quindi si al RdC, ma anche a forti investimenti infrastrutturali, al salvataggio diretto di aziende industriali, interventi in manutenzione subito. Ad esempio subito rifacimento del tratto E45 chiuso, subito obbligare Autostrade ala ricostruzione dei ponti. Subito far costruire bus alla Italiana Autobus, appena salvata, ma , letteralmente, da domani per quello che c’è e domani con nuovi bus ibridi ed elettrici. Chi parla di crescita, i politici che affermano che il governo fa poco, in parte con ragione, inizino ad andare a Bruxelles a protestare contro le politiche restrittive comunitarie, oppure tacciano, perchè sappiamo bene chi, in questo momento, sta tirando il freno a mano.
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