Analisi e studi
La PBoC non abbassa gli interessi a Lungo Termine, per riservarsi degli strumenti monetari
La PBoC mantiene fermi i tassi a lungo termine. Gli stimoli monetari e fiscali sarano diversi dagli interessi, che vengono mantenuti fissi per rispondere eventualmente agli effetti delle politiche di Trump. Però oggi lo Yuan si è rafforzato
La Cina prosegue con la politica di stimoli, ma non li ampia alla riduzione dei tassi d’interesse, almeno per ora.
La People’s Bank of China (PBoC) ha mantenuto invariati i suoi tassi di riferimento per il terzo mese consecutivo nel fixing di gennaio, allineandosi alle aspettative del mercato.
Il tasso prime sui prestiti a un anno (LPR), parametro di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,1%, mentre il LPR a cinque anni, che funge da riferimento per i mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,6%.
Entrambi i tassi sono ai minimi storici dopo le riduzioni dei tassi effettuate lo scorso anno a ottobre e luglio.
Ecco il relativo grafico:
L’ultima decisione è arrivata in un contesto di rinnovata pressione sullo yuan, che ha limitato la capacità della banca centrale di allentare ulteriormente la politica monetaria, e di crescente cautela sui potenziali cambiamenti della politica statunitense sotto l’imminente amministrazione Trump.
La PBoC teme che l’arrivo di Trump venga a portare ad un idnebolimento dello Yuan rispetto al dollaro. Inoltre vuole riservarsi l’uso dello strumento monetario nel caso che vi siano degli effetti eccessivi delle politiche della nuova amministrazione americana dal punto di vista dei dazi. In realtà lo Yuan si è leggermente rafforzato nel giorno dell’insediamento presidenziale.
Per quanto riguarda la produzione economica, il PIL cinese è cresciuto del 5,4% annuo nel quarto trimestre del 2024, segnando il ritmo più veloce degli ultimi due anni, grazie a una serie di misure di stimolo introdotte da settembre. Per l’intero anno, l’economia si è espansa del 5%, raggiungendo l’obiettivo ufficiale di circa il 5% ma rallentando rispetto alla crescita del 5,2% del 2023.
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