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La giunta militare del Mali riceve droni Bayraktar dalla Turchia. Una minaccia per Ecowas?

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Il 4 gennaio le Forze Armate del Mali  hanno organizzato una cerimonia di accoglienza per un’altra partita di veicoli aerei senza pilota (UAV) Baykar Bayraktar TB2 di fabbricazione turca, come riportato da Jane’s.

La copertura mediatica dell’evento ha mostrato cinque TB2, alcuni dei quali armati con bombe a guida laser MAM-L, allineati sul piazzale accanto al padiglione presidenziale dell’aeroporto internazionale Modibo Keita di Bamako. Le forze armate hanno pubblicato una fotografia che mostra uno di essi con il numero di serie TZ-17D.

In precedenza, la FAMa aveva esposto TB2 con serie che andavano da TZ-01D a TZ-06D, quindi l’ultima cerimonia di ricevimento sembra aver portato il numero di esemplari consegnati al Mali almeno a 17, sempre ammesso che quello mostrato sia l’ultimo numero di serie.

I TB2 sono diventati famosi in Mali perché il canale televisivo ORTM trasmette spesso filmati diffusi dalla FAMa che mostrano gli UAV mentre effettuano attacchi aerei, presumibilmente contro i terroristi, anche se ci sono state accuse di uccisioni di civili. Nello stesso tempo questa dimostrazione di forza della giunta del Mali serve anche a convincere i vicini filo occidentali o non governati da giunte militari, come i paesi dell’Ecowas, che le forze armate del paese hanno anche armi in grado di contrastare una eventuale forza armata che volesse rovesciare la giuntalla guida del paese.

Il Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Generale di Brigata Alou Boï Diarra ha sottolineato la celebrità degli UAV nel suo discorso durante la cerimonia di ricevimento del 4 gennaio, affermando che i maliani sono orgogliosi che il loro Paese disponga di sistemi così sofisticati. Ha anche ammonito che i droni non devono mettere in ombra il difficile lavoro che i soldati maliani stanno svolgendo sul campo.

Ricordiamo che al vertice della crisi per il colpo di stato nel Niger l’Ecowas, l’organizzazione dei paesi dell’Africa occidentale, aveva minacciato di inviare una forza militare per rimettere alla guida il governo legittimo, ma  Burkina Faso e Mali avevano affermato che sarebbero intervenuti militarmente a fianco del vicino. A dicembre, per fortuna, la crisi militare si è sgonfiata dato che i paesi dell’organizzazione hanno annunciato che avrebbero ricorso a mezzi diplomatici e a una trattativa per riportare al vertice un governo democratico.


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