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La Francia vuole sostituire il Niger con la Mongolia per l’uranio

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Il presidente mongolo Ukhnaa Khurelsukh è in visita in Francia per discutere dell’estrazione dell’uranio e firmare accordi su energia e telecomunicazioni, ha affermato il governo mongolo in una nota.

Questo è il seguito di una visita del presidente Emmanuel Macron a maggio nel paese asiatico, durante il quale i due paesi si sono impegnati ad espandere i legami commerciali fra Parigi e Ulan Bator.

Di particolare interesse gli accordi sullo sfruttamento  dei ricchi giacimenti di uranio della Mongolia, che la società nucleare francese Orano sta cercando di sfruttare in un accordo ora sotto approvazione in Mongolia e che, evidentemente, se concluso, porterà alla sostituzione del Niger come fornitore di combustibile per le centrali nucleari europee.

La Mongolia ha ricchi giacimenti di uranio sinora non sfruttati in due aree della ziona centro orientale dell’immenso paese

Potenzialmente il paese ha riserve di poco inferiori a quelle del Niger, con una densità di popolazione fra le più basse al mondo che ne facilita lo sfruttamente minerario intensivo, sotto forma di miniere a cielo aperto

Inoltre la Mongolia politicamente è uno stato estremamente stabile. Se mai il problema deriva proprio dalla scarssima densità abitativa, che  rende complesso trovare la manodopera necessaria, oltre a un clima non esattamente gradevole e mediterraneo.

Un funzionario francese aveva dichiarato all’AFP in giugno che il progetto di sfruttamento minerario dell’uranio era stimato a “più di un miliardo di euro” e avrebbe “permesso di estrarre una quantità significativa di uranio” per “rafforzare l’autonomia strategica” della Francia.

La presidenza francese ha dichiarato in un comunicato che i due paesi firmeranno degli accordi a margine dell’incontro tra i loro presidenti. I colloqui saranno seguiti giovedì da una cena di Stato all’Eliseo per circa 100 ospiti.

L’ufficio di Macron ha affermato che Parigi è ansiosa di rafforzare i legami con la Mongolia, che è circondata da Cina e Russia, e di darle “i mezzi per beneficiare di una maggiore sovranità strategica” di fronte a questi “due vicini estremamente potenti”. Il che sarà un’impresa proprio in virtù dell’isolamento del paese. Comunque anche Ulan Bator sta cercando la ampiare le proprie relazioni diplomatiche proprio per riuscire a superare

La visita del capo di stato mongolo si concentrerà anche sulla cultura, con Khurelsukh che aprirà una mostra incentrata sul leader fondatore del suo paese Genghis Khan al Museo di Storia di Nantes, secondo il suo governo.

“I progressi significativi che faremo questa settimana, sulla base della visita del presidente Macron in Mongolia a maggio, ci metteranno in una posizione migliore per affrontare le sfide condivise e sostenere lo sviluppo a lungo termine della Mongolia per i decenni a venire”, ha affermato il presidente mongolo. dicendo in un comunicato stampa.

Le forze armate francesi questa settimana hanno iniziato il ritiro da Niger e Parigi va a cercare delle risorse alternative minerarie altrove, mentre rimane, e ben vivo, il problema delle insorgenze locali degli islamici e delle popolazioni Tuareg.

 


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