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La Francia schiera i blindati contro le mucche: la crisi della DNC rischia di travolgere il governo Macron

Francia nel caos: il governo schiera i blindati contro gli allevatori per abbattere mandrie sane a causa della DNC. La crisi sanitaria diventa politica: Macron rischia una nuova rivolta rurale mentre gli agricoltori difendono le stalle dai veterinari di Stato.

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Mentre Macron distrae i media con l’Ucraina, nel sud della Francia sta accadendo qualcosa di emblematico, che racchiude perfettamente la scollatura tra la “realtà” percepita dai burocrati parigini e la vita vera di chi produce. Non siamo nelle banlieue in fiamme, ma nelle stalle dell’Ariège e dei Pirenei, dove lo Stato francese ha deciso di mostrare i muscoli. Non contro criminali o terroristi, ma contro gli allevatori e, indirettamente, contro le loro mandrie.

Al centro della contesa c’è la Dermatose Nodulaire Contagieuse (DNC), una patologia virale che colpisce i bovini e che viene trasmessa tramite gli insetti. Ma come spesso accade, il virus è solo la scintilla; la benzina è la disperazione di un settore primario ormai al collasso e la rigidità di un esecutivo, quello di Macron e del suo Primo Ministro Barnier, che appare sempre più distante dal Paese reale.

Che cos’è la DNC e perché fa paura?

Per capire la rabbia degli agricoltori, bisogna prima comprendere il nemico invisibile. La DNC (in inglese Lumpy Skin Disease) è una malattia virale trasmessa da vettori, principalmente insetti ematofagi come mosche e zanzare.

Ecco i punti chiave tecnici da conoscere:

  • Sintomi: Provoca febbre e la comparsa di noduli cutanei su tutto il corpo dell’animale, oltre a lesioni interne.

  • Nessun rischio per l’uomo: È fondamentale sottolineare che la malattia non è trasmissibile agli esseri umani. Il consumo di carne o latte non comporta rischi per la salute pubblica.

  • Danno Economico: Il problema è puramente zootecnico ed economico. Gli animali malati producono meno latte, perdono peso e subiscono danni alla pelle che ne svalutano il cuoio. Inoltre, la presenza della malattia blocca l’export.

Ovviamente il governo non fa nulla per ristabilire la salubrità ambientale combattendo contro mosche e zanzare, coem si fece nei secoli scorsi: rovinerebbe “l’ambiente selvaggio” desiderato da Bruxelles, ma questo è un altro paio di maniche.

La strategia del “Terra Bruciata”: l’Abbattimento Totale

Qui scatta il cortocircuito politico. Di fronte alla comparsa di focolai nel sud-ovest della Francia (Ariège, Alta Garonna, ecc.), il Ministero dell’Agricoltura, guidato da Annie Genevard, ha applicato con zelo tecnocratico la regola dell’abbattimento totale.

Il protocollo è spietato: se in una stalla viene rilevato anche un solo caso positivo, l’intera mandria deve essere abbattuta. È quello che è successo a Bordes-sur-Arize, in Ariège. In un allevamento di oltre 200 vacche di razza Blonde d’Aquitaine, la positività di un singolo capo ha decretato la condanna a morte per tutti gli altri 206, sani. Qui i veterinari in azione.

La logica del governo è puramente commerciale:

  1. Eliminare il virus radicalmente per mantenere lo status sanitario del Paese.

  2. Salvare le esportazioni verso i mercati extra-UE che chiuderebbero le frontiere alla carne francese.

  3. La Ministra Genevard ha dichiarato apocalitticamente che senza queste misure il virus potrebbe uccidere “1,5 milioni di bovini”.

La rivolta della disperazione: “Le nostre mucche sono le nostre figlie”

Agli allevatori, schiacciati da costi crescenti e redditi irrisori, la logica del “sacrificio preventivo” per salvare l’export non va giù. La Coordination Rurale e la Confédération Paysanne, sindacati più combattivi rispetto alla istituzionale FNSEA, hanno organizzato blocchi fisici delle fattorie.

La scena che si è presentata a Bordes-sur-Arize è surreale: agricoltori che difendono le stalle con trattori e balle di fieno, e dall’altra parte la Gendarmeria Mobile e i CRS (i reparti antisommossa) che lanciano lacrimogeni in mezzo ai pascoli notturni.

I testimoni raccontano di scene strazianti. “Le nostre mucche le abbiamo allevate col biberon, hanno dei nomi. Per noi sono come figlie”, racconta Michael, un allevatore locale. Vedere il lavoro di una vita distrutto in pochi minuti per un regolamento sanitario che molti giudicano obsoleto è la goccia che fa traboccare il vaso.

La tensione è altissima. A fronte della richiesta di vaccinare le bestie sane invece di ucciderle, il governo ha risposto con i blindati, sfondando i blocchi giovedì notte per permettere ai veterinari di procedere all’eutanasia di massa.

Una crisi politica su un governo fragile

Questa crisi sanitaria si innesta su un tessuto sociale già lacerato. Il governo francese naviga a vista, con una popolarità ai minimi storici. Macron è percepito come il presidente delle élite urbane, incapace di comprendere la sofferenza della Francia rurale (“la France profonde”). Del resto la sua popolarità caduta al 13% mostra quanto poco sia capito dalla Francia e quanto poco lui la capisca.

La gestione “militare” di un problema sanitario rischia di innescare un incendio più vasto. Ecco perché la situazione è esplosiva:

  • Il precedente: Gli agricoltori francesi sono già sul piede di guerra da mesi per le normative ambientali europee e la concorrenza sleale. Questa è l’ennesima umiliazione.

  • La divisione sindacale: Mentre la base agricola è in rivolta, i vertici della FNSEA (il sindacato maggioritario, spesso vicino al governo) appaiono più cauti, accettando l’abbattimento come male minore per salvare il mercato. Questo crea una frattura che radicalizza le frange più estreme come la Coordination Rurale.

  • L’immagine dello Stato: Uno Stato che manda i celerini a gasare gli agricoltori per uccidere mucche sane offre un’immagine di debolezza autoritaria, non di autorevolezza.

Posizione del GovernoPosizione degli Allevatori (CR/Conf. Paysanne)
Abbattimento totale del branco per ogni caso.Abbattimento mirato solo dei capi malati.
Priorità: Salvare l’export internazionale.Priorità: Salvare il capitale zootecnico e affettivo.
Vaccinazione vista come complemento tardivo.Vaccinazione massiccia e preventiva immediata.
Uso della forza pubblica per applicare la legge.Resistenza civile per difendere il lavoro.

Verso un nuovo inverno di protesta?

La Ministra Genevard ha annunciato l’estensione dell’obbligo vaccinale in diversi dipartimenti del Sud-Ovest, ma per molti è troppo tardi. Le immagini delle carcasse portate via dai camion e dei lacrimogeni nei campi stanno facendo il giro dei social, alimentando la narrazione di un governo nemico del popolo.

Se la DNC dovesse diffondersi ulteriormente, costringendo ad altri abbattimenti di massa, la Francia potrebbe trovarsi di fronte a una nuova ondata di blocchi stradali e proteste violente, simili a quelle dei Gilet Gialli, ma con i trattori al posto delle pettorine. E questa volta, l’Unione Europea e i suoi regolamenti sanitari saranno, ancora una volta, il bersaglio perfetto per un’esplosione di rabbia sovranista e popolare. Macron è avvisato: sottovalutare la disperazione di chi non ha più nulla da perdere è un errore che la storia punisce sempre.


Domande e risposte

Che cos’è esattamente la DNC e l’uomo rischia qualcosa?

La Dermatose Nodulaire Contagieuse (DNC) è una malattia virale dei bovini trasmessa da insetti. Provoca noduli sulla pelle e febbre. È fondamentale chiarire che non è una zoonosi: non si trasmette all’uomo. Latte e carne rimangono sicuri per il consumo. Il problema è esclusivamente economico (calo produttività, svalutazione pelle) e commerciale (blocco delle esportazioni verso paesi terzi che richiedono bestiame indenne).

Perché il governo francese ordina di abbattere anche gli animali sani?

Il governo applica il protocollo dello “stamping out” (eradicazione totale). Uccidere l’intero branco dove c’è un malato serve a eliminare ogni possibile serbatoio virale rapidamente. L’obiettivo primario non è sanitario in senso stretto, ma commerciale: mantenere lo status di “paese indenne” o recuperarlo velocemente per non perdere le quote di mercato dell’export di carne e latte, che valgono miliardi.

Quali sono i rischi politici per Macron in questa vicenda?

Il rischio è altissimo. Gli agricoltori sono già stremati da costi e burocrazia UE. L’uso della forza (lacrimogeni e blindati) contro allevatori che difendono i propri animali rafforza l’immagine di un Macron “tecnocrate e senza cuore”. Questo incidente potrebbe unire le varie anime del dissenso rurale in una protesta massiccia e violenta, destabilizzando ulteriormente un governo già privo di una solida maggioranza parlamentare.

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