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La Francia attiva i controlli alle frontiere per sei mesi, dal primo Novembre, per combattere terrorismo e violenza

La Francia decide di imporre controlli alla frontiera per limitare i rischi di terrorismo e di illegalità legati all’immigrazione. Invece l’Italia non può espellere i migranti, neanche trasferirli in Albania…

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La Francia attuerà controlli temporanei alle frontiere con sei Paesi limitrofi a partire dal 1° novembre 2024 per affrontare i rischi per la sicurezza, tra cui il terrorismo, l’immigrazione irregolare e la violenza legata ai migranti, mentre controlli analoghi da parte della Germania dureranno fino a metà marzo 2025. Quindi il trattato di Schenghen viene ad essere sempre meno importante.

La Francia ha notificato alla Commissione europea e agli Stati membri confinanti il ripristino temporaneo dei controlli alle frontiere con Belgio, Lussemburgo, Germania, Svizzera, Italia e Spagna. Questi controlli, che coprono le rotte terrestri, aeree e marittime, inizieranno il novembre 2024 e rimarranno in vigore per un periodo di sei mesi, fino ad aprile 2025.

Le autorità francesi hanno citato gravi minacce all’ordine pubblico e alla sicurezza interna per giustificare questa reintroduzione. I principali rischi per la sicurezza sono stati evidenziati dall’attività terroristica ad alto livello, dalla crescente presenza di reti criminali coinvolte nel favoreggiamento dell’immigrazione irregolare e del contrabbando e dalla preoccupazione che i flussi migratori possano essere infiltrati da individui radicalizzati.

Inoltre, gli attraversamenti irregolari lungo le frontiere della Manica e del Mare del Nord sono stati evidenziati come fattori contribuenti. Le tensioni nelle aree costiere settentrionali, in particolare a Dunkerque e Calais, sono aumentate a causa della crescente violenza tra i migranti, creando situazioni pericolose sia per i migranti che per le forze dell’ordine, hanno dichiarato le autorità francesi.

Dogana italo-francese a Mentone

La Germania ha introdotto misure di controllo simili il 16 settembre 2024 lungo i confini con Francia, Belgio, Paesi Bassi, Lussemburgo e Danimarca. I funzionari tedeschi hanno spiegato che questi controlli sono necessari per affrontare i rischi per la sicurezza posti dall’immigrazione irregolare, compreso il traffico di esseri umani alle frontiere esterne dell’UE. Hanno inoltre affermato che questa situazione ha esacerbato la già tesa capacità di accoglienza dei rifugiati, in particolare a seguito dell’afflusso di cittadini ucraini. I controlli alle frontiere tra Lussemburgo e Germania dovrebbero rimanere in vigore fino al 15 marzo 2025.

Sia la Francia che la Germania hanno presentato queste misure come risposte essenziali alle crescenti minacce alla sicurezza in Europa. Il governo francese ha sottolineato l’aumento della violenza tra i migranti nei principali punti di transito e ha insistito sulla necessità di rafforzare la sicurezza lungo i suoi confini.

La Commissione europea chiede che il ripristino dei controlli alle frontiere sia temporaneo, proporzionato e limitato al tempo minimo necessario per affrontare i problemi di sicurezza in questione. Sia la Francia che la Germania hanno inserito le loro azioni in questo quadro, citando le minacce in corso che richiedono queste misure straordinarie.

Attualmente, otto dei 27 Stati membri dell’Unione europea hanno introdotto una qualche forma di controllo alle frontiere. Si tratta di Austria, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Norvegia, Slovenia e Svezia.

La situazione sta diventando però ridicola: in Italia i giudici aprono le frontiere a centinaia di milioni di migranti, però poi questi potrebbero essere bloccati alla frontera  fra Francia e Italia perché il primo apese ha deciso di reintrodurre i controlli alle frontiere. Quindi la Francia ha la fortuna di non avere confini con paesi extra UE e sbarchi me può respingere i migranti, invece l’Italia non può.

Miracoli del diritto UE.

 


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