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La Finlandia si prepara a black-out programmati per l’inverno

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La Finlandia deve prepararsi a possibili interruzioni di corrente quest’inverno in caso di carenze nella fornitura di elettricità, ha dichiarato martedì l’operatore di rete finlandese, in un ennesimo avvertimento legato alla crisi energetica in Europa dopo la grave riduzione delle forniture di gas dalla Russia-
Nel caso della Finlandia, Gazprom ha interrotto a maggio tutte le forniture di gas al vicino occidentale della Russia, rendendo la Finlandia il terzo Stato membro dell’UE a cui è stata interrotta la fornitura di gasdotti russi dopo Polonia e Bulgaria. L’interruzione delle forniture russe alla Finlandia è avvenuta pochi giorni dopo che quest’ultima, insieme alla vicina Svezia, ha presentato domanda di adesione alla NATO in seguito all’invasione russa dell’Ucraina. La Russia ha messo in guardia entrambi i Paesi dal richiedere l’adesione alla NATO.

La Finlandia riceveva dalla Russia fino al 70% del gas che utilizza, che però costituiva solo il 5% del mix energetico del pese, ma il problema è che in vicini non garantiscono continuità di fornitura: “La guerra in Europa e la situazione eccezionale del mercato dell’energia hanno aumentato le incertezze legate alla disponibilità di elettricità. A causa di queste grandi incertezze, i finlandesi dovrebbero essere preparati a subire interruzioni di corrente causate da possibili carenze di elettricità nel prossimo inverno”, ha dichiarato oggi l’operatore di rete finlandese Fingrid.

Secondo Fingrid, la centrale nucleare Olkiluoto 3 compenserebbe le mancate importazioni russe, ma ora il reattore franco tedesco è in riparazione. Dovrebbe tornare in attività prima dell’inverno. La centrale di Hanhikivi, che doveva essere invece realizzata in collaborazione con Rosatom, è invece un progetto bloccato per la rottura dei rapporti fra operatori russi e finlandesi.

In pratica, in caso di carenza di energia elettrica, Fingrid comunicherà alle società di rete di distribuzione locali la quantità totale di energia da scollegare da ciascuna area della società di rete di distribuzione, dopodiché le interruzioni di energia saranno riciclate come interruzioni di due ore fino a quando la carenza di energia elettrica non sarà terminata“, ha dichiarato Tuomas Rauhala, Senior Vice President, Power System Operation, di Fingrid.

Sempre nella regione nordica, la Norvegia sta valutando la possibilità di limitare le proprie esportazioni di energia elettrica se i livelli dei bacini idrici per la produzione di energia idroelettrica scendono a livelli critici, nel tentativo di evitare carenze di energia e ulteriori aumenti della bolletta energetica nazionale.

La scorsa settimana, gli altri gestori di rete nordici – Fingrid, Svenska Kraftnät in Svezia ed Energinet in Danimarca – hanno chiesto alla Norvegia di riconsiderare i piani di limitazione delle esportazioni.

Se le limitazioni alle esportazioni dovessero essere consentite ai sensi dell’attuale normativa europea sull’elettricità, temiamo che questo passo potrebbe ispirare altri Paesi a prendere in considerazione restrizioni simili, causando così un effetto negativo molto più grande sia sui mercati nordici che su quelli europei dell’elettricità“, hanno dichiarato gli operatori. In realtà alla fine sembra proprio che senza l’energia idroelettrica norvegese tutti i paesi nordici siano nei guai.

 


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