EconomiaEnergia
La fine del sogno Idrogeno? I dati svelano dove vanno davvero i soldi della transizione verde (e chi fa +73%)
Mentre il mondo investe 2,4 trilioni, i numeri bocciano eolico e idrogeno. Ecco la classifica 2024: c’è un nuovo “re” tecnologico che sta esplodendo in silenzio.

Se il 2024 doveva essere l’anno della verità per la transizione ecologica, i numeri parlano chiaro: il mercato non sta più scommettendo su tutto, ma sta scegliendo i suoi vincitori. Con un investimento globale totale di 2,4 trilioni di dollari (+20% rispetto alla media del biennio precedente), il denaro scorre a fiumi, ma la direzione di questi flussi rivela una frattura profonda tra tecnologie mature e promesse non mantenute. I dati provengono dal Climate Policy Institute e da IRENA.
Ecco l’infografica che ne abbiamo tratto:
L’Era dell’Elettrone: I Vincitori
Il grande vincitore del 2024 è, senza dubbio, l’ecosistema dell’elettrificazione diretta. La mobilità elettrica (EV) domina la classifica con ben 763 miliardi di dollari di investimenti, segnando una crescita del 33%. Se a questo aggiungiamo le infrastrutture di ricarica (+27%) e il potenziamento delle reti elettriche (+14%), appare evidente che il mondo ha scelto l’auto elettrica a batteria come standard de facto per il trasporto leggero.
Ma la vera esplosione riguarda il Fotovoltaico. Con 554 miliardi investiti e una crescita monstre del 49%, il solare sta staccando nettamente tutte le altre fonti di generazione. È diventato economico, scalabile e veloce da installare.
Tuttavia, il dato più interessante in ottica futura è quello dell’Accumulo (Batterie). Sebbene il volume assoluto sia ancora contenuto ($54B), la crescita è la più alta in assoluto: +73%. Questo segnala che il mercato ha capito il problema dell’intermittenza e sta investendo massicciamente per risolverlo, rendendo le rinnovabili programmabili.ù
Ecco i dati sintetizzati in una tabella:
| Categoria | Investimento 2024 | Crescita vs ’22/’23 | Trend |
| Veicoli Elettrici (EV) | $763B | +33% | 🟢 Boom |
| Solare Fotovoltaico | $554B | +49% | 🟢 Boom |
| Reti Elettriche | $359B | +14% | 🟢 Crescita Stabile |
| Efficienza Energetica | $346B | +3% | 🟡 Stabile |
| Energia Eolica | $196B | -11% | 🔴 Contrazione |
| Batterie (Storage) | $54B | +73% | 🚀 Top Performer |
| Infrastruttura Ricarica | $39B | +27% | 🟢 Crescita |
| Altre Rinnovabili | $19B | -61% | 🔴 Crollo |
| Solare Termico | $12B | -32% | 🔴 Contrazione |
| Idrogeno Verde | $8B | -20% | 🔴 Contrazione |
La Frenata del Vento e delle Nicchie
Mentre il sole splende, il vento cala. L’Energia Eolica, storico pilastro della transizione, segna una preoccupante contrazione dell’11%, fermandosi a 196 miliardi. Le cause sono complesse (costi delle materie prime, difficoltà autorizzative, logistica offshore), ma il segnale è forte: l’eolico non è più la locomotiva incontrastata che era un tempo.
Va ancora peggio alle tecnologie di nicchia. Il Solare Termico crolla del 32% e le “Altre Rinnovabili” precipitano del 61%. Il mercato, in cerca di efficienza immediata, sta abbandonando le soluzioni ibride o troppo complesse.
Che fine ha fatto l’Idrogeno?
La nota più dolente, e forse più sorprendente per l’opinione pubblica, riguarda l’Idrogeno Verde. Solo due anni fa veniva dipinto come il “coltellino svizzero” della decarbonizzazione, la soluzione magica per tutto, dalle auto al riscaldamento domestico. I dati del 2024 ci dicono che l’entusiasmo è svanito.
L’idrogeno registra un investimento globale di soli 8 miliardi di dollari, una cifra irrisoria se confrontata ai 763 miliardi delle auto elettriche o ai 54 miliardi delle batterie. Ancor peggio, il trend è negativo: -20%. Cosa significa? Significa che la bolla dell’hype è scoppiata. Gli investitori si sono resi conto che l’idrogeno è costoso da produrre, difficile da trasportare e inefficiente per gli usi comuni. L’idrogeno non è morto, ma viene ridimensionato al suo ruolo reale: una soluzione necessaria ma di nicchia, riservata probabilmente all’industria pesante e al trasporto navale, non certo alle nostre caldaie o alle nostre auto.
Quindi
Il 2024 segna il passaggio dalla transizione “ideologica” a quella “pragmatica”. Vincono le tecnologie modulari, prodotte in serie e pronte all’uso (pannelli, batterie, auto elettriche). Perdono i progetti faraonici e le tecnologie complesse. L’idrogeno attende il suo momento, ma per ora, il futuro è elettrico.
Domande e risposte
Perché l’eolico sta frenando nonostante sia una tecnologia matura? Nonostante sia una tecnologia consolidata, l’eolico sta soffrendo per l’inflazione dei costi delle materie prime (acciaio e terre rare) e per problemi logistici. A differenza del solare, che è modulare e facile da trasportare, le enormi turbine richiedono infrastrutture complesse e tempi di autorizzazione lunghissimi. Gli investitori preferiscono la velocità di esecuzione del fotovoltaico, che garantisce ritorni sull’investimento più rapidi e meno incognite burocratiche.
Il crollo degli investimenti nell’idrogeno significa che la tecnologia verrà abbandonata? No, non verrà abbandonata, ma ridimensionata. Il calo degli investimenti indica che il mercato ha smesso di credere all’idrogeno come soluzione universale per auto e riscaldamento, dove l’elettrico diretto è molto più efficiente. L’idrogeno resterà fondamentale per decarbonizzare settori dove le batterie non possono arrivare, come le acciaierie, la chimica pesante e il trasporto marittimo a lungo raggio, diventando una tecnologia specialistica e non di massa.
Perché le batterie hanno la crescita percentuale più alta di tutte? La crescita del 73% nelle batterie è la risposta del mercato al problema principale delle rinnovabili: l’intermittenza (il sole non splende di notte). Gli investitori hanno capito che per rendere il fotovoltaico la fonte primaria, serve accumulare energia. Il calo dei prezzi del litio e delle tecnologie di storage ha reso finalmente conveniente installare grandi batterie di rete, trasformando l’energia solare ed eolica da fonti “imprevedibili” a fonti “programmabili”.








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