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La Corea del Sud cerca di limitare i diritti dei residenti cinesi su base di reciprocità

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Il partito al governo della Corea del Sud vuole impedire ai cittadini cinesi che vivono nel Paese di occuparsi si questioni politiche e di abusare della legge sull’assicurazione medica, scatenando l’accusa di fomentare sentimenti anticinesi in un contesto di crescente tensione.
Kim Gi-hyeon, presidente del partito conservatore People Power Party (PPP) del presidente Yoon Suk-yeol – che ha meno seggi in parlamento rispetto al rivale Partito Democratico – ha detto ai legislatori, durante un discorso tenuto martedì, che le relazioni tra Corea del Sud e Cina “dovrebbero essere ristabilite secondo il principio della reciprocità”.
“Lavoreremo per limitare il diritto di voto dei cinesi residenti in questo Paese”, ha detto Kim.
Alle elezioni locali dello scorso anno, circa 100.000 cinesi residenti in Corea del Sud avevano diritto di voto, mentre ai sudcoreani in Cina non era consentito votare.

Inoltre Kim ha sottolineato il presunto abuso del sistema di assicurazione sanitaria pubblica della Corea del Sud da parte dei cinesi come un’altra area chiave che dovrebbe essere corretta in base al principio di reciprocità.
“Il fondo di assicurazione sanitaria creato con il sudore e il duro lavoro del popolo non deve essere abusato per fare acquisti medici all’estero. Fermeremo le frodi nel campo dell’assicurazione sanitaria e l’abuso dell’assicurazione sanitaria da parte dei cinesi”, ha dichiarato Kim.
La copertura assicurativa per gli stranieri che si sono iscritti all’assicurazione sanitaria nazionale è stata inferiore ai premi pagati, con un conseguente deficit di 1.700 miliardi di won (1,3 miliardi di dollari) dal 2018 al 2021, secondo il Ministero della Salute, che deve essere pagato dalle tasse sud coreane.

Se si analizza per paese il deficit  dovuto ai cinesi, con un ammanco di  284,4 miliardi di won, mentre gli americani hanno registrato un surplus di 68,3 miliardi di won, i vietnamiti di 44,7 miliardi di won e i filippini di 316 miliardi di won. Quindi i cinesi sfruttano il sistema sanitario coreano in modo eccessivo rispetto alle comunità.

Questo “Principio di reciprocità” deve essere però letto all’interno di un  quadro più ampio di relazioni internazionali, in cui la Corea del Sud è attaccata dalla Cina per i buoni rapporti con gli USA.  Questo ha portato ad un avvertimento dell’ambasciatore cinese Xing Haiming, che ha messo in guardia Seoul dallo scommettere sulla sconfitta di Pechino da parte di Washington nella rivalità tra le superpotenze, secondo quanto riportato da Yonhap News. Queste dichiarazioni sono state fatte, fra l’altro, in un incontro fra ambasciatore cinese e leader dell’opposizione coreana, per cui sono anche suonate come una sorta di ingerenza politica.

La settimana scorsa il ministro della Giustizia Han Dong-hoon ha dichiarato ai giornalisti che anche le norme sulla residenza permanente degli stranieri sono in fase di revisione per applicare il principio di reciprocità al diritto di voto.
“Concedere agli stranieri il diritto di voto senza tenere conto del principio di reciprocità potrebbe piegare l’opinione pubblica”, ha detto Han.
I critici hanno affermato che le affermazioni secondo cui il diritto di voto per i cittadini cinesi potrebbe portare a un’interferenza negli affari interni sono esagerate.’

Il governo coreano cerca anche di sfruttare la crescente ostilità popolare dei cittadini coreani nei confronti di Pechino, derivante da un astio di lunga data, per poter rafforzare la propria posizione in vista delle elezioni politiche che si terranno il prossimo anno. Però l’ingerenza della Cina nell’area è assolutamente innegabile.


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