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La Corea del Nord presenta due nuovi droni che sembrano copie di quelli USA

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La Corea del Nord ha recentemente presentato due nuovi velivoli che secondo gli osservatori militari erano copie dei droni MQ-9 Reaper e RQ-4 Global Hawk di fabbricazione statunitense.

I veicoli aerei senza pilota (UAV) sono stati inclusi in una parata di armi condotta da Pyongyang la scorsa settimana tra le crescenti tensioni con la Corea del Sud e gli Stati Uniti.

I primi droni, trasportati da un convoglio di camion, sembravano quasi identici ai droni Reaper della General Atomics, una potente piattaforma da combattimento che trasporta fino a otto missili AGM-114 Hellfire.

 

Sebbene le somiglianze nelle prestazioni e nelle capacità di ricognizione non fossero ancora chiare, la loro somiglianza visiva, secondo quanto riferito, riflette gli sforzi della Corea del Nord per emulare il crescente programma di droni degli Stati Uniti.

In una mostra di difesa separata prima della parata, Pyongyang ha anche sfoggiato un sosia di Global Hawk con una bandiera nordcoreana sul motore.

Secondo il notiziario statale KCNA, i nuovi sistemi sono un “drone da ricognizione strategica” e un “drone d’attacco multiuso” sviluppato e prodotto per supportare l’aeronautica nordcoreana.

Più armato dell’originale

L’analista militare di Seoul Yang Uk ha dichiarato a NK News che le copie nordcoreane dell’MQ-9 sembrano più armate rispetto alla piattaforma originale. Secondo quanto riferito, hanno sei collegamenti per le armi (tre per ala) invece delle sole quattro nella versione americana.

Sebbene il design del sistema sembri copiato, Yang ha espresso dubbi sul fatto che Pyongyang possa accedere a sensori e avionica fabbricati negli Stati Uniti da integrare nei droni.

Un altro analista, Xu Tianran di Open Nuclear Network, ha notato le cupole sporgenti alle teste dei nuovi droni nordcoreani.

 

Nei droni americani queste cupole servono per collegare il drone al network di comunicazione satellitare militare a stelle e strisce. Però la Corea del Nord non ha questo tipo di strumento, per cui sarebbe inutile, a meno che PyongYang non possa accedere allla rete satellitare di qualche alleato, come la Cina o la Russia.

Avere un drone lungo il confine, con una possibilità di controllarlo stabilmente, darebbe anche alla Corea del Nord la possibilità di raccogliere una grande quantità di informazioni sullle capacità militari del sud e anche su quelle deii suoi alleati, gli USA.  Nello stesso tempo, visti i buoni rapporti fra le due parti, potremmo vedere presto questi droni sul fronte ucraino o in pattuglia sul Mar Nero, esattamente come i cugini a stelle e strisce

 


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