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La Commissione del Parlamento Europeo vota un forte aumento dell’ingerenza di Bruxelles sulla vita dei cittadini. Unico voto contrario italiano: Antonio Maria Rinaldi

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La Commissione AFCO ha votato la proposta, che poi sarà discussa il aula, di riforma dei trattati europei per il Parlamento Europeo. Questa presenta molti punti che saranno difficilmente digeribili agli stati e ai cittadini europei. Potete leggere la proposta a questo link.

Tra i punti più controversi:

  • un’estensione del voto a maggioranza, qualificata o meno, anche a temi di politica estera, che a questo punto diventerebbero vincolanti anche per i singoli stati;
  • la UE vuole entrare anche nell’educazione;
  • ancora più lotta al “Surriscaldamento globale”, con nuovi stringenti obiettivi, che li votiate o meno;
  • normative anti-discriminazione a livello “Gender”;
  • più potere all’Europol, sui reati contro il “Gender” e legati agli obiettivi ambientali;
  • una maggiore politicizzazione delle nomine nella commissione, con una posizione secondaria della rappresentazione degli stati. Quindi potremmo vedere anche dei paesi non rappresentati nella commissione se politicamente fanno nomine non amate a Bruxelles.

Ci sono anche punti interessanti, come la possibilità del parlamento di acquisire una capacità legislativa completa e non solo sottomessa alla Commissione, ma il grosso va in direzione di una minore rappresentanza per i desideri dei cittadini, diluiti in un mega stato dove, senza più il diritto di veto, gli stati contano sempre meno, quasi nulla, e con il tutto immerso nella solita bagna “Climatico-gender”, come se non ci fossero in Europa problemi di depopolazione, di autentica estinzione demografica o di carattere sociale.

La proposta è stata approvata in Commissione parlamentare 19 a 6. Ecco i voti:

A favore hanno votato Mercedes Bresso, Giuliano Pisapia e il deputato francese, di origine italiana, Sandro Gozi.

Così sapete di chi è la responsabilità.


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