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Analisi e studi

La classe media in Cina conta 500 milioni di persone. In Italia va verso l’estinzione

La Cina festeggia i 500 milioni di persone parte della classe media attiva e che consuma, rilanciando l’economia. L’Italia non festeggia il fatto che le remunerazioni reali siano precipitate a livello inferiore al 1995

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Cinesi felici
Cinesi felici

La popolazione cinese a reddito medio ha superato la soglia dei 500 milioni di persone, secondo un commento pubblicato domenica da un quotidiano di proprietà statale.

Il Paese sta attualmente cercando di incrementare i consumi interni e l’articolo del SCMP, afferma che il potere d’acquisto di questo gruppo, insieme all’urbanizzazione e all’innovazione tecnologica, saranno le principali forze che guideranno la Cina in futuro. La Cina comunista alla fine viene a legare la propria crescita al quella di una classe media che consuma e produtce. 

Il rapporto è stato pubblicato nell’ambito di una serie di pubblicazioni intitolate “Come la Cina manterrà una crescita relativamente veloce nel lungo periodo”, nel tentativo apparente di aumentare la fiducia del mercato nella seconda economia mondiale in un contesto di crescita vacillante.

La  fonte riprende l’articolo di un economista cinese che afferma come la cina sia ,  “in quello che Rostow chiama uno stadio di alto consumo di massa, e il mercato cinese ha un enorme potenziale di sviluppo e un’attrattiva globale“. W.W. Rostoww era un economista americano, purtroppo quasi dimenticato, che, a partire dalla società tradizionale, vedeva giungere lo sviluppo economico e sociale fino alla società del consumo di massa.

Secondo le precedenti stime ufficiali, la popolazione totale a reddito medio era di 400 milioni di persone nel 2019, ma l’articolo non fornisce una fonte per la cifra di 500 milioni e non esiste una definizione ufficiale di questo gruppo sociale. 

Le autorità contano sulla capacità di spesa di 1,4 miliardi di persone in Cina per guidare la crescita economica dopo la crisi del mercato immobiliare e il calo della domanda esterna. Il mese scorso, il viceministro del commercio Sheng Qiuping ha dichiarato che il governo avrebbe annunciato una serie di misure per rilanciare i consumi, incoraggiando i consumatori a ristrutturare le proprie case e ad aggiornare gli elettrodomestici, i mobili e le automobili. Quindi la crescita della Cina viene a dipendere, a questo punto, proprio dalla crescita della classe media e dei suoi redditi.

Bisogna dire che le autorità cercano, anche loro, di fare la loro parte per rilanciare l’economia tramite i consumi: i più recenti incentivi di questo tipo sono stati presentati a Shanghai nel fine settimana, quando le autorità hanno annunciato sussidi fino a 10.000 yuan (1.389 dollari) per l’acquisto di nuove auto e 1.000 yuan per gli elettrodomestici. I consumi sono stati il principale motore di crescita nel 2023, rappresentando l’82% dell’aumento del prodotto interno lordo dello scorso anno. Nel frattempo, il reddito disponibile pro capite del Paese si è attestato a 39.218 yuan (5.449 yuan), con un aumento reale del 6,1% rispetto al 2022 dopo aver tenuto conto dei fattori di prezzo, secondo l’Ufficio Nazionale di Statistica.

In  Italia la classe media si estingue

Se la Cina punta su consumi e classe media per dare slancio all’economia, nell’Italia parte dell’austera Uonione e governata da una classe dirigente poco sensibile al benessere, stiamo prendendo la direzione opposta e spingiamo all’estinzione la classe media. Come sottolinea il grafico di Canalesovranista con elaborazione dei dati ISTAT e OCSE, le remunerazioni reali dei lavoratori dipendenti

 

Siamo tornati al 1995, anzi al di sotto, come remunerazioni reali dei dipendenti, e siamo tornati al 2002 come enumerazione reale per unità di lavoro. Un autentico disastro che viene a minare le possibilità di crescita italiane.

Bisognerebbe fare della politica dei redditi, dare alle persone soldi da spendere, eppure l’Europa è sorda a questi bisogni, anzi carica la società con un’immensità di vincoli e obiettivi non economici.

La comunista Cina cerca il benessere, la democratica UE lo distrugge.


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