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La Cina sta valutando la proposta di price cap sul petrolio?

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Gli Stati Uniti hanno proposto alla Cina l’idea di fissare un tetto al prezzo del petrolio russo durante un incontro virtuale la scorsa settimana, ha dichiarato il Segretario del Tesoro statunitense Janet Yellen al Wall Street Journal in un’intervista pubblicata mercoledì.

Questa settimana il Segretario Yellen è in giro per l’Asia, con tappe in Giappone, Corea del Sud e Indonesia, per cercare di ottenere il sostegno degli Stati Uniti all’idea di limitare i prezzi del greggio russo destinato all’esportazione.

La Yellen ha discusso per la prima volta l’idea di un tetto ai prezzi del petrolio russo con la Cina durante un incontro online con il vice premier cinese Liu He la scorsa settimana, ha dichiarato il segretario al WSJ.

“Hanno ascoltato e sono stati pronti a discutere ulteriormente con noi”, ha dichiarato il Segretario Yellen al Journal. Questa viene ad essere una curiosa, e inaspettata apertura ad una proposta che non sembrava, sinora, proficua per Pechino che, fra l’altro, ha ottime relazioni con Mosca. 

La Cina, il più grande importatore di greggio al mondo, è anche un importante importatore di petrolio russo.

La scorsa settimana, i dati di tracciamento delle petroliere hanno mostrato che la Cina ha probabilmente importato altri 2 milioni di barili al giorno (bpd) di greggio russo scontato a giugno, dopo aver portato circa la stessa quantità record a maggio. Per il secondo mese consecutivo, la Russia è rimasta il primo fornitore di petrolio della Cina, davanti all’Arabia Saudita.

Dopo il vertice tenutosi in Germania il mese scorso, i leader del G7, il gruppo dei principali Paesi industriali del mondo, hanno invitato tutti i Paesi importatori a prendere in considerazione un tetto al prezzo del petrolio russo. La proposta sembrava però piuttosto sospesa sul nulla senza l’appoggio della Cina e dell’India, che stanno

I Paesi stanno ancora valutando la possibilità di imporre un tetto al prezzo del petrolio russo, ma si trovano di fronte a un difficile equilibrio tra il tentativo di limitare le entrate petrolifere del Cremlino, il contributo più significativo al forziere di Vladimir Putin, e quello di non far salire ulteriormente i prezzi internazionali del greggio.

 


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