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La Cina si richiude su se stessa: boom joint venture pubblico-privato

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Dopo il congresso del PCC e, soprattutto, dopo il clima di ostilità economica con gli USA, soprattutto dal punto di vista dello scambio tecnologico, lo sviluppo delle società orientali sembra aver cambiato strada e rivolgersi più verso accordi fra aziende pubbliche e private che verso accordi con aziende straniere, in tutto con un maggior controllo dello stato sull’economia.

Mercoledì due novembre, ad esempio, la notizia dell’approvazione di una nuova joint venture tra China Unicom Ventures e Tencent Ventures, una grande impresa statale in Cina ha attirato l’attenzione degli addetti al lavoro. Nel pomeriggio dello stesso giorno, il sito web ufficiale dell’Amministrazione statale per la regolamentazione del mercato cinese ha rivelato che China Unicom Innovation and Venture Capital Co., Ltd. e Shenzhen Tencent Industrial Venture Capital Co., Ltd. hanno avviato un nuovo caso di joint venture , che è stato approvato incondizionatamente, e il processo si è concluso il 18 ottobre. Sebbene tutte le parti abbiano affermato che China Unicom e Tencent hanno creato una nuova società di riforma della proprietà mista, senza cambiamenti nella forma societaria, ci sono preoccupazioni  che Tencent venga nazionalizzata e cada direttamente sotto il controllo del governo.. 

A questo proposito, lo studioso di Hangzhou Chang Yu ha affermato in un’intervista a RFA che il capitale statale è già entrato in molte imprese private e che si assiste a una sorta di strisciante nazionalizzazione del settore privato, il tutto in sordina e tramite accordi come joint venture, patti di sviluppo, etc. Dopo il congresso del PCC è previsto che questa strategia sia proseguita anche nel 2023: “Ora sappiamo tutti che il partenariato pubblico-privato è una direzione strategica dello Stato. Prima del 20° Congresso nazionale, le pubbliche amministrazioni semplicemente si opponevano all’espansione disordinata del capitale privato e non permettevano alle imprese di espandersi oltre certi limiti. Dopo il 20° Congresso Nazionale, le cose sono state accelerate e non ci si fa tanti scrupoli”.

Oltre a China Unicom e Tencent, Shanghai Mobile e JD.com, China Telecom e Alibaba hanno anche firmato un “accordo di cooperazione strategica” lo stesso giorno e l’ambito della cooperazione è correlato a data center, cloud computing, big data o rete sicurezza. quindi abbiamo un sempre più stretto controllo dello stato sull’economia, soprattutto quando questa è collegata all’high tech, all’intelligenza artificiale e allo sviluppo nella gestione dei dati. Quindi in Occidente si dovrà tener conte che, quando si apre ad una collaborazione apparente con un’azienda privata, in realtà alle spalle ci si troverà sempre più spesso a che fare con player pubblici controllati dal PCC. 

 

 

 


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