Analisi e studi
La Cina non segue gli USA e non abbassa il tasso di interesse a lungo termine
La Cina non modifica la propria politica monetaria, nonostante il taglio dei tassi effettuato dalla Federal Reserve
Nella settimana in cui la Federal Reserve ha abbassato i propri tassi per la prima volta in quattro anni, la PBOC ha invece preso una decisione completamente diversa.
La People’s Bank of China (PBoC) ha mantenuto invariati i suoi tassi di prestito chiave nel fixing di settembre, allineandosi alle stime del mercato.
Il tasso prime sui prestiti a un anno (LPR), il parametro di riferimento per la maggior parte dei prestiti alle imprese e alle famiglie, è stato mantenuto al 3,35%.
Nel frattempo, il tasso a cinque anni, un riferimento per i mutui immobiliari, è stato mantenuto al 3,85%. Entrambi i tassi rimangono ai minimi storici dopo le riduzioni inaspettate dei tassi a luglio.
La mossa di venerdì è arrivata dopo che la banca centrale ha ritardato l’operazione di finanziamento a medio termine (MLF) per la seconda volta in due mesi, in quanto la PBoC ha pianificato di lasciare che i tassi a breve termine giochino un ruolo maggiore nel guidare i mercati.
Questa decisione è stata presa nonostante la Fed statunitense abbia iniziato il suo ciclo di riduzione dei tassi. I dati sull’attività cinese di agosto hanno evidenziato l’incertezza di una ripresa economica, in quanto la produzione industriale è cresciuta il meno possibile in 5 mesi, in mezzo a vendite al dettaglio deboli e ad un aumento del tasso di disoccupazione. Sul fronte del credito, i nuovi prestiti in yuan si sono ripresi dal minimo di 15 anni di luglio, ma sono stati inferiori alle aspettative.
source: tradingeconomics.com
Questo mossa viene a indicare la grande, grandissima, prudenza della autorità cinesi nel fornire uno stimolo monetario o fiscale all’economia. Paradossalmente un governo comunista lascia che il mercato lavori da solo più di quanto facciano i paesi occidentali, USA in testa, che stanno inondando l’economia con sostegni fiscali e monetari.
Questa politica però nel breve-medio periodo, rischia di essere controproducente, soprattutto se non verrà fatto nulla per risanare il settore immobilar, in profonda crisi.
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