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La Cina lancia la sfida a Starlink con satelliti con ala solare ultrasottile

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La Cina ha lanciato il suo primo satellite per comunicazioni dotato di un’ala solare flessibile ultrasottile per testare la tecnologia che utilizzerà nella propria super costellazione  di satelliti per il servizio internet, in concorrenza diretta con SpaceLink di Elon Musk. 

Il Lingxi-03, sviluppato dalla start-up GalaxySpace con sede a Pechino, è decollato dal Taiyuan Satellite Launch Center nella provincia dello Shanxi, nella Cina centrale, in cima a un razzo Long March 2D alle 10:50 di domenica.


Il pannello solare pieghevole del Lingxi-03 misura circa 1 mm di spessore, simile a una carta di credito e solo il 5% dello spessore di un pannello solare tradizionale, secondo l’emittente statale CCTV. Quando ripiegato all’interno di un razzo, l’array solare ha uno spessore di 5 cm (2 pollici) e si espande fino a 9 metri di lunghezza e 2,5 metri di larghezza (29,5 piedi per 8,2 piedi) una volta operativo in orbita. Quindi si configura  come un pannello solare a film sottile, tipologia già in corso di utilizzo sulla Terra.

In precedenza, la Cina aveva utilizzato tali pannelli solari solo per alimentare la sua stazione spaziale Tiangong, ha riferito domenica la CCTV.

“Queste ali solari sono piccole, leggere e facili da riporre. Assorbono più energia solare rispetto ai pannelli solari tradizionali e sono particolarmente adatti per lanci di satelliti impilabili su larga scala”, ha dichiarato martedì a China Science Daily Zhu Zhengxian, chief technology officer di GalaxySpace.

Il Lingxi-03 è anche il primo satellite cinese con una struttura del corpo principale integrata, secondo Zhu, cioè ha quella che si può definire una “Carrozzeria portante” in cui il rivestimento funge anche da struttura che sorregge i vari componenti. Una modalità per risparmiare peso e mantenere una struttura robusta.

Il Lingxi-03 è dotato di un carico utile digitale in grado di gestire decine di gigabyte di dati al secondo e verificherà le tecnologie relative alle comunicazioni a banda larga a bassa orbita di prossima generazione, controllo termico attivo e rilascio di satelliti impilabili, tra gli altri, il capo del satellite ha detto il comandante Hu Zhao alla CCTV.

“Sintetizza molte funzioni di una stazione terrestre e può analizzare un’enorme quantità di informazioni sugli utenti”, ha affermato Hu.
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Il Lingxi-03 ha un design a telaio aperto, il che significa che tutti gli strumenti sono direttamente collegati all’esterno del satellite ed esposti al duro ambiente spaziale. Ciò ha richiesto una straordinaria protezione dalle radiazioni e un controllo della temperatura per l’elettronica del dispositivo, ha affermato Hu.

Il progetto cinese di costellazione spaziale per internet prevede di utilizzare 13 mila satelliti, contro i 4500 circa di Starlink, questo per rendere il servizio più “Robusto” e meno attaccabile in caso di situazioni conflittuali. Probabilmente il tutto è stato studiato già in vissta di un eventuale conflitto con gli USA che si combatterebbe anche con l’elimininazione dei servizi internet, come si è visto anche nel contesto ucraino.


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