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Economia

La Cina inizia un’indagine sulle sovvenzioni europee ai latticini, per eventualmente sanzionarli

La Cina ha aperto un’indagine sui prodotti caseari europei e sulle sovvenzioni a loro favore, in risposta alle sanzioni alle auto elettriche costruite in cine. Siamo sull’orlo di una guerra commerciale?

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La Cina ha aperto un’indagine antisovvenzioni sulle importazioni europee di prodotti lattiero-caseari, nell’ultima disputa commerciale tra le due potenze economiche. La UE esporta 1,76 miliardi di latticini in Cina. 

La decisione, annunciata dal ministero del Commercio cinese mercoledì (21 agosto), è arrivata il giorno dopo che la Commissione europea ha rivisto leggermente le tariffe contro i veicoli elettrici di produzione cinese.

A seguito di una denuncia da parte dell’industria casearia cinese, l’indagine riguarderà 20 programmi di sovvenzione a sostegno della produzione di latte, panna e formaggio in otto Paesi dell’UE, tra cui una serie di sussidi nell’ambito della politica agricola comune dell’UE. Tra gli otto Paesi c’è anche l’Irlanda, il più grande esportatore di prodotti lattiero-caseari in Cina con vendite per 423 milioni di euro nel 2023.

In risposta, un portavoce della Commissione europea ha dichiarato che il blocco “difenderà con fermezza gli interessi dell’industria lattiero-casearia dell’UE e la politica agricola comune, e interverrà se necessario per garantire che l’indagine sia pienamente conforme alle norme dell’Organizzazione mondiale del commercio”.

La mossa è vista dai funzionari di Bruxelles come una risposta diretta all’imposizione da parte dell’UE di tariffe sui veicoli elettrici cinesi e segue l’avvio di indagini simili sulle esportazioni di cognac e di carne di maiale dell’UE in Cina.  In occasione di una conferenza tenutasi in Spagna martedì (20 agosto), Josep Borrell, capo uscente dell’UE per gli affari esteri, ha avvertito che una guerra commerciale con la Cina potrebbe essere “inevitabile”, anche se l’UE non dovesse cercare una disputa.

“I nostri sistemi politici sono diversi, ma questo non dovrebbe portare a una rivalità sistemica e permanente. Non è nel nostro interesse”, ha detto Borrell. “Non dobbiamo essere ingenui, non abbiamo interesse a entrare in una guerra commerciale… ma forse è inevitabile, è anche nella logica delle cose”, ha aggiunto.

Il 20 agosto, l’esecutivo dell’UE ha annunciato che BYD, il più grande produttore di veicoli elettrici in Cina, dovrà affrontare una tariffa del 17%, mentre quelli della SAIC Motor, con sede a Shanghai, saranno colpiti dalla tariffa più alta del 36,3%. I prelievi sono leggermente inferiori agli importi originariamente fissati a luglio.

Tesla, invece, il produttore statunitense di Elon Musk, che sta lottando con BYD per la prima quota di mercato, dovrà affrontare tariffe di importazione del nove per cento sui suoi veicoli elettrici prodotti in Cina.

Quindi continua la guerra commerciale fra Cina e UE, con però l’Unione che ha un defici commerciale di 224 miliardi di Euro nel 2023 per cui, se lo scontro proseguisse, Pechino rischierebbe qualche problema in più. Tra l’altro, comunque i cinesi sono ffra i ppopoli più intolleranti al lattosio

 

 


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