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La Bulgaria si arrende: cerca colloquio con Gazprom per ottenere energia a prezzi convenienti

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Secondo quanto riportato dal Welt il ministro dell’energia del governo Bulgaro ritiene necessario riprendere i colloqui con Gazprom per riavviare le forniture di Gas Naturale interrotte ad aprile per il rifiuto di entrare nell’accordo “Gas per rubli”. Il ministro dell’energia ad interim, Rossen Hristow, non ha detto quando inizieranno i colloqui, ma li ha fatti apparire come inevitabili, e necessari per poter  mantenere la pace sociale: “Date le richieste delle imprese e dei sindacati, i colloqui con Gazprom sul rinnovo della fornitura di gas sono inevitabili“,

La Bulgaria si è assicurata il gas per ottobre con una consegna di gas liquefatto dalla società statunitense Cheniere. Però il governo ha rifiutato di sottoscrivere contratti successivi perché “l’aumento dei costi di rigassificazione renderebbe il prezzo del gas troppo alto“, mentre,  pur non avendo rivelato il prezzo praticato da Gazprom, ha affermato che “Sarebbe molte volte più conveniente“.

Prima dell’invasione russa dell’Ucraina Gazprom soddisfaceva il 90% dei fabbisogni di gas naturale bulgari tramite gasdotto. La mancata adesione all’accordo rubli per gas, appoggiato dalla Commissione, ha scatenato la corsa al gas liquefatto che è stato trovato, ma a prezzi non convenienti. La Bulgaria gode inoltre di un’esenzione sulla futura esclusione del petrolio russo importato via nave dalla UE, dato che questa materia prima attualmente fornisce la sua principale raffineria nazionale.

Attualmente la Bulgaria è riuscita comunque a calare la propria dipendenza da un solo fonritore perché acquista 1/3 del proprio gas dall’Azerbaigian, per cui il ritorno alle forniture da gazprom comunque avverrebbe con una percentuale minore sul totale. Comunque con uno stipendio medio mensile pari a 850 Euro circa il paese non può permettersi il lusso del Gas Liquido ai prezzi attuali senza mettere al freddo la sua popolazione. Siamo ila primo caso di paese europeo che cerca di trattare la resa energetica con Gazprom, nella totale incapacità delle istituzioni europee di pensare a qualsiasi soluzione. Quale sarà il prossimo?

 

 


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