La bolla immobiliare più grande della storia

Il mercato immobiliare americano sta rapidamente avvicinandosi al punto di non ritorno, al suo orizzonte degli eventi.
Le quotazioni degli immobili hanno raggiunto livelli stratosferici ed in molti casi sono raddoppiati rispetto al 2008, quando scoppiò la bolla immobiliare legata ai mutui sub-prime.

Nel 2008, il prezzo medio di una casa negli Stati Uniti era di poco sopra i 300.000 dollari; oggi siamo arrivati a 530.000 dollari.

I mutui ipotecari che spingono verso l’alto i prezzi delle abitazioni sono in diminuzione, perché il costo di questi è diventato proibitivo per sempre più americani.

Malgrado quindi i tassi applicati sui mutui si siano ridotti di quasi il 2%, le domande di questi sono crollate ed i potenziali acquirenti restano alla finestra.

Nella metà delle 50 aree metropolitane più popolose degli Stati Uniti, il reddito medio locale non è sufficiente per permettersi una prima casa e la rata mensile media è arrivata a quasi 2.000 dollari al mese.

In buona sostanza, una famiglia che guadagna meno di 80.000 dollari l’anno, non è in grado di acquistare la prima casa.

Le famiglie americane sono in difficoltà; riducono i consumi, le spese e nonostante questo, il tasso di insolvenze sulle carte di credito sta rapidamente crescendo.

In aggiunta ad un quadro già piuttosto critico, gli ultimi dati sulle abitazioni in costruzione mostrano una riduzione su base annua del 16%, riflettendo un credit crunch legato al settore delle costruzioni, con prestiti ai minimi degli ultimi 10 anni.

Se quindi la domanda di abitazioni scende, se i privati non vogliono più indebitarsi nonostante tassi più favorevoli, le vendite di case scendono mese dopo mese, i prezzi non potranno che venire giù sgonfiando questa colossale bolla immobiliare.

La storia non ha insegnato nulla.

Stefano Di Francesco
Vicepresidente dell’associazione Moneta Positiva
http://monetapositiva.it/
Movimento culturale Un Mondo Positivo
https://unmondopositivo.it/