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La Banca d’Italia e le autorità europee si schierano contro le criptovalute: una piaga biblica per loro…..

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Cari amici,

 

dopo aver affrontato il tema degli immobili bancari la BI è intervenuta anche sul tema dell criptovalute su sollecitazione delle autorità europee, dando una serie di indicazioni che sono, pr lo meno, banali.

Non è la prima volta che BI interviene sul tema, anzi…. In teoria ha perfino un nucleo di studio del fenomeno. Già a gennaio vi era stato un monito sulle valute virtuali, come sono definite a Palazzo Koch nel quale si invita a distinguere questi metodi di pagamento dalle valute fiat. Oggi invece l’avviso emesso appare molto più completo, anche perchè viene emesso a seguito di una comunicazione emessa dall’EBA, dall’ESMA e dall’EIOPA, cioè dall’Associazione Bancaria Europea, dall’Ente di Controllo per i Mercati Finanziari e dall’Ente di Controllo dei Fondi Pensione. La comunicazione della Banca d’Italia riprende in modo pedissequo questi moniti, che qui vi elenchiamo per il vostro piacere intellettuale e filosofico:

  • rischi di volatilità e di creazione di bolle speculative, con rischio di perdere parte o tutto il capitale investito;

  • mancanza di protezione da parte del diritto dell’unione, sia per quanto riguarda l’acquisto delle criptovalute stesse, sia per quanto riguarda il funzionamento degli exchange, che non è garantito da nessuna normativa,

  • assenza di opzioni d’uscita, cioè il rischio che la criptovaluta sia così “Sottile” da non avere mercato;

  • interruzione delle operazioni, cioè che alcune piattaforme cessino di funzionare senza preavviso;

  • informazioni fuorvianti, non controllate, convogliate ai consumatori;

  • inidoneità delle valute virtuali ai processi di investimenti anche nella prospettiva pensionistica.

Cosa possiamo dire, se non che è stata data una visione corretta ed equilibrata del mondo delle criptovalute. Anzi dobbiamo ammettere che sono stati dimenticati alcuni pericoli quali la pestilenza, la carestia, i fiumi che si fanno sangue, la pioggia delle rane e la morte dei primogeniti. Se avessero incluso queste maledizioni avremmo avuto che il quadro dei pericoli comportati dalle criptovalute sarebbe stato più completo.

Le autorità europee, con grande magnanimità, non escludono che una persona, in un momento di sacrilegio, possa acquistare delle valute virtuali, ma dovrebbe farlo nel limite del denaro che può perdere. Norma , ci permettiamo di dire, di pura logica e che dovrebbe riguardare non solo le valute virtuali, ma ogni classe di investimenti a rischio. Non veniamo forse da anni in cui i risparmiatori che avevano investito in “Sicure” azioni di banche popolari si sono visti azzerati, così come gli obbligazionisti junior di molte altre. Purtroppo nella finanza in particolare, e nella vita in generale, non esistono cose sicure, o meglio le uniche due sicurezze hanno una valenza fortemente negativa: la morte e le tasse.

Ricordiamo che comunque le autorità europee si occuperanno di nuovo di criptovalute a luglio, con l’emanazione di un regolamento relativo alle attività antiriciclaggio, seguendo quelle che sono le indicazioni recentemente affiorate dal G20….


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