Attualità
La Banca Centrale Svizzera aumenta i tassi dello 0,5% a sorpresa. Euro a parità sul Franco
Con una decisione che ha sconvolto il mercato, questa mattina la Banca Nazionale Svizzera (BNS) ha alzato il tasso di riferimento di 50 pb, portandolo a -0,25%, il primo rialzo dei tassi in 15 anni, a fronte di un consenso unanime per l’assenza di variazioni, e con una mossa drammatica che ha fatto schizzare il franco di oltre il 2% rispetto all’euro, portando alla parità tra le due valute.
Prima di tutto vediamo i tassi di interessi, che comunque rimangono negativi a -0,25%
Quindi vediamo la secca rivalutazione del franco rispetto all’Euro
Mentre Goldman aveva segnalato una forte possibilità di rialzo, l’entità del rialzo – 50 pb anziché 25 pb – ha sorpreso le aspettative del mercato. La vera notizia interessante è che, nell’ambito della decisione, la BNS ha anche modificato il suo linguaggio sul potenziale intervento valutario, abbandonando l’impegno unilaterale a proteggersi dall’eccessiva rivalutazione della valuta, segnalando implicitamente la possibilità di vendite di attività estere per rafforzare ulteriormente il franco. Questo è un problema per le azioni statunitensi perché, come mostra l’ultimo deposito 13F della banca (sì, la BNS deposita le sue partecipazioni azionarie come qualsiasi altro hedge fund), possiede circa 177 miliardi di dollari in azioni statunitensi (e centinaia di miliardi in altri titoli), che ora potrebbe procedere a vendere per mantenere il franco svizzero più forte. Nelle sue osservazioni introduttive alla conferenza stampa, il presidente Jordan ha anche invertito la precedente posizione sulla valuta, affermando che “il franco svizzero non è più altamente valutato”.
“Non escludiamo ulteriori rialzi dei tassi, ma non ci occupiamo nemmeno di forward guidance”, ha dichiarato Jordan a Bloomberg quando gli è stato chiesto quale sarà il percorso dei tassi. “Non dovremmo sottovalutare il rischio di un’inflazione elevata”.
Tornando alla dichiarazione, la previsione di inflazione è stata rivista significativamente al rialzo per l’intero orizzonte di previsione, mentre le prospettive di crescita della BNS per quest’anno sono rimaste invariate.
Data la sorpresa odierna della BNS, Goldman prevede ora tre ulteriori rialzi di 50 pb a settembre, dicembre e marzo del prossimo anno, seguiti da un ulteriore rialzo di 25 pb a giugno del prossimo anno, per un tasso finale dell’1,50%.
L’apprezzamento del franco lo ha messo sulla strada del più grande rally dal gennaio 2015, quando la BNS ha rimosso il suo tetto alla valuta. Come la sorpresa di giovedì, anche questa è stata una decisione shock.
Le azioni della BNS hanno anticipato un rialzo nella vicina area dell’euro. La Banca Centrale Europea – di cui la BNS ha tendenzialmente seguito l’orientamento – inizierà solo il mese prossimo, e un altro seguirà a settembre. Dopo la mossa della BNS, gli operatori hanno aumentato le scommesse su un aumento dei tassi della BCE, facendo crollare i titoli dell’area dell’euro. Questo è un problema per la BCE, che è già stata costretta a tenere una riunione d’emergenza mercoledì a causa dell’aumento dei rendimenti in alcuni paesi dell’area dell’euro.
La BNS ha lottato a lungo contro un eccessivo rafforzamento del franco visto come valuta rifugio, ma le ultime azioni segnano una svolta importante. Pur rimanendo “attiva” sul mercato valutario, la banca centrale non ha ripetuto la sua lunga descrizione del franco come “altamente valutato”. La BNS ha inoltre fornito un’opzione bidirezionale per gli interventi. Non solo è pronta a intervenire contro un eccessivo apprezzamento, ma ha anche minacciato di vendere il franco se si indebolisce, cosa che, per ora, comunque, appare fuori dalle possibili prospettive.
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