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Difesa

Kill Switch: è vero che il caccia F-35 può essere “Spento” dagli USA?

Quanto c’è di vero sulle notizie, diffuse dai servizi segreti francesi, che gli USA avrebbero un “Kill Switch” che permetterebbe loro di “Spegnere” i caccia F-35 a loro piacimento? qualcosa di vero c’è

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Secondo l’intelligence francese gli USA possono bloccare l’uso degli F-35 ai paesi alleati, da remoto, non fornendo le chiavi software di funzionamento del caccia la cui  gestione software avviene da remoto. Gli USA potrebbero impedire, secondo le fonti francesi, il funzionamento del caccia, rendendolo inutile. 

Quindi i vari paesi che hanno comprato gli aerei, fra cui l’Italia, avrebbero acquistato dei mezzi a licenza limitata, che non potrebbero essere usati, ad esempio, per la difesa della Danimarca dagli USA.  Se i paesi europei volessero inviare degli F-35 nell’isola potrebbero farlo solo con il permesso di Trump. Allo stesso modo l’uso contro un’invasione russa sarebbbe possibile solo se lo volessero anche gli USA.

Questa notizia viene dalla Francia, paese che si è sempre opposto all’industria militare USA, anche se recentemente con succsso limitato, in quanto il Rafale non è di quinta generazione.   Qundi le parole dei francesi, non sempre sinceri (soprattutto considerando che l’Italia è uno degli assemblatori del caccia…) sono da analizzare e non prendere per quello che sono.

Quanto c’è di vero?

Controllo Software

Non esiste una “chiave di spegnimento” diretta per gli F-35, ma gli USA controllano il codice software originale e gli aggiornamenti, che potrebbero limitare le funzionalità. Solo il Regno Unito ha un accesso superiore a questo software, conditio sine qua non per la’cquisto degli aerei da parte di Londra. Non è soprendente, dato che li USA sono i capoprogetto.

F-35 TR3

Contesto del Programma F-35

Il Lockheed Martin F-35 Lightning II è un caccia di quinta generazione sviluppato come programma multinazionale, con partecipazione di paesi come Regno Unito, Italia, Australia e altri. Gli Stati Uniti sono il principale produttore e gestore del programma, con un ruolo centrale nella progettazione, produzione e manutenzione. Questo ruolo include il controllo del software, che è fondamentale per le operazioni dell’aereo, inclusi radar, armi, controlli di volo e manutenzione.

Il programma F-35 coinvolge partner internazionali, ma l’accesso al codice software è limitato, con gli USA che dichiarano che “nessun paese coinvolto nello sviluppo avrà accesso ai codici software” e che tutti gli aggiornamenti saranno effettuati negli Stati Uniti.

Cockpit del F-35

Questo controllo è stato un punto di tensione, come evidenziato da un articolo di Reuters del 2009, dove si discuteva della riluttanza degli USA a condividere il codice sorgente, considerato “il Santo Graal” per il controllo di funzioni critiche .

Possibilità di Controllo Software

Non c’è prova definitiva di una “chiave di spegnimento” diretta (kill switch) che permetta agli USA di mettere a terra gli F-35 dei paesi alleati tramite software e che sarebbe pericolosa e controproducente, anche perché potrebbe essere un punto di debolezza attaccabile da un hacker.

Tuttavia, ci sono indicazioni che gli USA hanno meccanismi indiretti per influenzare le operazioni. Ad esempio, il sistema ALIS (Autonomic Logistics Information System), ora sostituito da ODIN (Operational Data Integrated Network), è un sistema di logistica e manutenzione che collega tutti gli F-35 a un database centrale negli USA.

Se ALIS è offline, gli F-35 possono volare per non più di 30 giorni, rendendo i team di terra “ciechi” sullo stato reale dell’aereo. Questo suggerisce una dipendenza critica dagli USA per la manutenzione e gli aggiornamenti.

Simulatore di volo Del F-35

Inoltre, discussioni su piattaforme come Quora e Reddit indicano che, invece di una chiave di spegnimento, gli USA potrebbero bloccare l’accesso a segnali elettronici come GPS o satelliti di comunicazione militari, essenziali per il funzionamento dell’F-35.

Un post su Reddit suggerisce che gli USA si affidano al loro “combat cloud” e a risorse come l’F-22 per gestire eventuali F-35 “rogue”, cioè divenuto avversario, piuttosto che su un kill switch diretto. Gli USA saprebbero sempre dove si trova il F-35  potrebbero escluderlo dal sistema. 

Un articolo di Indian Defence Research Wing evidenzia preoccupazioni su possibili backdoor o meccanismi di controllo nei jet americani, come l’F-35, che potrebbero compromettere la sovranità operativa, anche se non confermato ufficialmente . Questo riflette una percezione diffusa, ma non supportata da prove concrete, di un controllo software esteso.

Implicazioni per i Paesi Alleati

La dipendenza dagli USA per software e logistica pone sfide significative per i paesi alleati, perfino per gli stessi USA.

Ad esempio, un articolo del GAO, ils ervizio di auditing governativo americano, sottolinea che gli aggiornamenti software per l’F-35 sono spesso in ritardo a causa di instabilità del sistema., il che potrebbe essere sfruttato per limitare le capacità operative . Il sistema F-35 è tanto, troppo complesso e costoso perfino per gli stessi USA e problemi di software potrebbero porsi per tutti.

F-35 Adir

Un aspetto sorprendente è che solo Israele ha ottenuto il permesso di gestire un sistema completamente indipendente per l’F-35 “Adir”,  il che sottolinea la riluttanza degli USA a concedere tale autonomia ad altri alleati . Questo evidenzia una disparità nel trattamento degli alleati e una potenziale vulnerabilità per altri paesi.

In una situazione di emergenza i Paesi Europei potrebbero collaborare con Israele per rendere i propri software più indipendenti, ma ci sarebbero problemi politici.

Rimedi Possibili per i Paesi Alleati

I paesi alleati hanno diverse opzioni per mitigare questa dipendenza, anche se ciascuna presenta sfide. Ecco una tabella che riassume le opzioni e le relative considerazioni:

Opzione Descrizione Sfide
Negoziare maggiore autonomia Chiedere accordi per gestire software e manutenzione localmente Richiede negoziazioni complesse e potrebbe essere rifiutato dagli USA
Sviluppare capacità indigene Investire in tecnologie proprie per ridurre la dipendenza dagli USA Costoso e richiede tempo, con barriere tecnologiche elevate
Diversificare partenariati militari Acquistare hardware da altri fornitori (es. Europa, Russia, Cina) Verrebbe a creare problemi diplomatici notevoli.
Stabilire accordi chiari Negoziare contratti che garantiscano sovranità operativa prima dell’acquisto Difficile imporre condizioni agli USA, data la loro posizione dominante. Inoltre questo si applica per i nuovi caccia, non per quelli già acquistati

Ad esempio, il Regno Unito ha cercato di ottenere maggiore controllo sul software nel 2006, come riportato da Reuters, ma alla fine ha accettato un accordo che manteneva la sovranità operativa solo con condizioni. Questo suggerisce che negoziare maggiore autonomia è possibile, ma limitato.

Sviluppare capacità indigene, come la creazione di propri sistemi di manutenzione, è un’opzione a lungo termine, ma richiede investimenti significativi e competenze tecniche avanzate, e la volontà chiara di distaccarsi. Anche se gli europei hanno componentistiche avanzate, utilizzate, ad esempio, sugli ultimi Europfighter, queste non sono facilmente integrabili negli F-35.

Diversificare i partenariati potrebbe includere l’acquisto di jet europei come l’Eurofighter Typhoon, ma potrebbe ridurre l‘interoperabilità con le forze NATO, che si affidano sempre più all’F-35 . Inoltre il Typhoon è un aereo che si avvia ad essere superato.

L’ideale sarebbe accelerare al massimo lo sviluppo del GCAP, il programma di caccia di sesta generazione più avanzato, nato da una cooperazione fra Regno unito, Giappone e Italia e presto anche Arabia Saudita. Questo programma è più avanzato del FCAS sviluppato da Francia , Germania e Spagna e meriterebbe una concentrazione delle forze nel suo sviluppo.

Però torniamo al problema iniziale: i francesi, che odiano più gli altri di quanto temano gli USA. Altrimenti basterebbe far confluire tutte le risorse di sviluppo in GCAP; concedendo i diritti di produzione a tutti i partecipanti, accelerandone lo sviluppo. Invece abbiamo due programmi concorrenti, e anni di sviluppo.

Un altro rimedio sarebbe seguira la strada russa e cinese e sviluppare  missili antiaerei, aereo lanciati e da terra, con gittata superiore. Il Meteor è un buon inizio, ed estenderne gittata e capacità, soprattutto integrandolo con sistemi radar dei caccia, anche leggeri, già in servizio, renderebbe il problema F-35 meno pesante.

L’integrazione NATO rende F-35 vulnerabile, ma non solo.

In sintesi, non c’è prova concreta che gli USA possano mettere a terra gli F-35 dei paesi alleati tramite software, ma il loro controllo sul software e sulla logistica offre strumenti indiretti per influenzare le operazioni.

I paesi alleati possono esplorare negoziazioni per maggiore autonomia, sviluppo di capacità indigene o diversificazione dei fornitori, ma ciascuna opzione presenta sfide significative.

Potenzialmente lo sviluppo di un elemento non strettamente vincolato agli USA avrebbero delle potenzialità però notevoli dal punto di vista commerciale, come rivela il Rafale e l’Eurofighter.

Però, parliamoci chiaramente: la NATO sviluppa i sistemi d’arma complessi in modo integrato. Gli USA hanno il controllo, ad esempio, di GPS, e già solo con l’escusione da questo sistema potrebbero mettere fuori uso buona parte dei sistemi d’arma dei paesi collegati. I sistemi europei alternativi, Galileo, non sono ancora completi.

Tagliare i collegamenti con gli USA richiede non solo denaro, ma anche una seria attività industriale che, francamente, non è compatibile con il funzionamento attuale dell’Unione Europea, nata per regolare, non per produrre e costruire. Il primo passo per la rinasciata dell’Europa viene proprio dal demolimento della UE e dalla sua sostiutuzione con un elemento di coordinamento rapido, semplice e flessibile fra i singoli stati. 

Ovviamente questo non potrà accadere, quindi è inutile lamentarsi.


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