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Kiev, Il Parlamento toglie il Blocco alle Elezioni: Priorità alla Pace e alla Legittimità

Il Parlamento Ucraino ha respinto una risoluzione che prevedeva il rinvio delle elezioni sino alla conclusione di una “Pace giusta”, fatto che avrebbe rinviato le elezioni presidenziali per la sostituzione di Zelensky Sine Die

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Il peso delle trattative di Trump con Putin deve iniare a farsi sentire anche a Kiev e influenza in modo inaspettato il dibattito politico.Il parlamento ucraino (Verkhovna Rada) non ha  approvato una risoluzione cruciale che avrebbe definito la posizione del paese riguardo alle elezioni presidenziali in tempo di guerra. La risoluzione, che necessitava di 226 voti, si è fermata a 218, evidenziando una divisione interna sulla strategia da adottare in questo delicato frangente.

Il documento respinto intendeva chiarire un punto fondamentale: l’Ucraina annuncerà nuove elezioni presidenziali solo dopo che sarà stata raggiunta una “pace globale, giusta e sostenibile”.

La motivazione principale, come esplicitato nel testo della risoluzione, risiedeva  nella volontà di evitare qualsiasi compromesso sulla legittimità del processo elettorale. Organizzare votazioni durante la legge marziale, imposta a seguito dell’invasione russa, sarebbe non conforme ai principi elettorali nazionali e internazionali. Gli autori della risoluzione temono che elezioni svolte in tali condizioni verrebbero percepite come una “farsa”, paragonabile alla recente rielezione di Vladimir Putin in Russia, priva di reali garanzie democratiche.

Se la risoluzione bocciata esplicitava la volontà di attendere una pace definitiva prima di indire nuove elezioni, il suo mancato accoglimento potrebbe essere interpretato come un segnale ben diverso: il Parlamento Ucraino sembra voler considerare la possibilità di elezioni presidenziali in tempi più brevi, potenzialmente anticipando lo scenario, forse irrealistico, di una pace perfetta e duratura.

Il Parlamento ucraino

La risoluzione respinta motivava la sua prudenza elettorale con la necessità di evitare “farse” democratiche, paragonabili alle recenti elezioni russe, che si terrebbero in condizioni di legge marziale, in violazione dei principi elettorali internazionali. Si sottolineava come l’impossibilità di elezioni libere fosse responsabilità diretta di Vladimir Putin e dell’aggressione russa. Tuttavia, il Parlamento, pur riconoscendo queste criticità, sembra ora voler sondare un percorso alternativo, uno scenario in cui la necessità di ristabilire la piena funzionalità democratica del paese potrebbe prevalere sulla cautela di attendere condizioni ideali, ma forse irraggiungibili nel breve termine.

Un punto cruciale emerso dalla discussione parlamentare è la conferma della legittimità del mandato del Presidente Volodymyr Zelenskyy. La risoluzione, anche nella sua versione non approvata, afferma chiaramente che il suo mandato non è in discussione né tra il popolo ucraino né all’interno della Verkhovna Rada. Zelenskyy continuerà ad esercitare le sue funzioni fino all’insediamento di un nuovo Presidente eletto, come previsto dalla Costituzione ucraina.

Questa risoluzione di rinvio delle elezioni al periodo post bellico era stata presentata, non a caso il giorno del terzo anniversario dell’inizio della guerra,  quando sarebbero stati presenti molte autorità politiche europee, per consolidare le scelte del presidente Zelensky, Invece le cose sono andate altrimenti, la risoluzione è stata respinta. Anche se la legittimità del  presidente non è in dubbio, comunque perfino il Parlamento ucraino sente la necessità che le nuove elezioni non vengano più rinviate Sine Die. Una sceltà che, fra l’altro, va incontro alle ultime secche annotazioni di Donald Trump. 


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