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JPMORGAN SCOMMETTE TUTTO SUI BOND….. e cosa abbandona

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I problemi di rifinanziamento del sistema creditizio negli USA, usciti così evidenti lo scorso settembre con la necessità da parte della FED di intervenire con abbondanti operazioni di rifinanziamento e con la ripresa delle operazioni POMO, è stata collegata principalmente alla forte riduzione nelle offerte sul mercato interbancario da parte di alcuni istituti di credito , fra cui quello più attivo è stato JPMorgan.

LA banca ha aumentato le proprie esposizioni in Bond del 50%. Questp è l’effetto combinato di tre fattori:

  • una nuova normativa USA che sondiera i prestiti più rischiosi rispetto ai titoli sul mercato, spingendo le banche a riequilibrare le proprie posizioni;
  • il fatto che JPMorgan è stata molto generosa nel pagare dividenti o effettuare operazioni di riacquisto azioni proprie, e questo ha drenato risorse finanziarie;
  • che JPMorgan, fra le banche sistemiche a livello globale, è quella che paga il premio di rifinanziamento più alto, rendendola quindi più attenta nel rifinanziarsi sul giornale

Quindi JPMorgan ha fortemente calato la componente del proprio attivo destinata ai prestiti alla clientela a favore di quella dedicata ai bond.

JPMorgan ha calato il portafoglio prestiti del 4%, ma aumentato quello in Bond del 50% e per qusto è andata in corto di liquidità.

Ora esaminiamo il perchè di questa scelta. Certo le motivazioni di questa riallocazione dell’attivo sono  collegate ai problemi di gestione dell’attivo, ma , nello stesso tempo, la banca sta prendendo una posizione molto decisa nell’aspettativa di un ribasso dei tassi di interesse della FED. Se veramente la Banca Centrale USA riducesse o azzerasse i tassi di interesse la JPMorgan realizzerebbe una enorme plusvalenza. Nello stesso tempo però, riducendo i prestiti, sta ponendosi in una posizione poco proficua per le medie aziende che non hanno accesso al mercato dei titoli.

 

 

 


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