Inflazione: la Spagna per prima fa felice la BCE, grazie all’energia

EVVIVA! Un  paese europeo  inizia a soddisfare i parametri posti dalla BCE per quaanto riguarda l’inflazione e scende sotto il 2% di incremento annuo dei prezzi al consumo. Peccato che questo risultato non dipenda per nulla dalla politica della BCE, ma venga ad essere legato a dinamiche esterne dei prezzi energetici. Questi come hanno creato l’inflazione, ora la distruggono.

L‘inflazione dei prezzi al consumo in Spagna è scesa all’1,9% su base annua nel giugno 2023, scendendo al di sotto dell’obiettivo della Banca Centrale Europea del 2,0% per la prima volta dal marzo 2021, secondo una stima preliminare. Tuttavia, ha superato le aspettative del mercato che si aspettavano un 1,7%. A giugno, i prezzi dei carburanti, dell’elettricità, dei prodotti alimentari e delle bevande analcoliche sono aumentati a un ritmo più lento. Su base mensile, i prezzi al consumo sono aumentati dello 0,6%, dopo essere rimasti invariati a maggio. Ecco il grafico dell’inflazione in generale

Nel frattempo, l’inflazione di fondo, che esclude i prezzi volatili degli alimenti freschi e dell’energia, si è attestata al 5,9% su base annua, leggermente inferiore al 6,1% registrato nel periodo precedente fino a maggio, ma indicando comunque pressioni inflazionistiche persistenti.

Ma come l’inflazione Core, dipendente dalla dinamica salariale, soprattutto, è alta, e l’inflazione complessiva cala sotto il 2%? Non sarà, come diciamo da tempo, che l’inflazione ha cause esterne che la politica monetaria non c’entra nulla e che la BCE non faceva una buona politica aumentando così rapidamente i tassi? Non è che una buona politica avrebbe dovuto cercare di limitare il boom dei prezzi energetici e, di conseguenza, di tutti gli altri prezzi, anche agendo con politiche dal lato dell’offerta?

Chiedo per un amico che non riesce più a vendere casa perché il valore si è dimezzato…