Analisi e studi
Inflazione: la Cina mostra un gelo sui prezzi inatteso. Manca la crescita?
Deflazione a livello di prezzi alla produzione confermano un gelo economico non confortante, che spiega anche le mosse della PBOC
Gli ultimi dati sull’inflazione cinese fanno pensare che qualcosa non stia funzionando e che la crescita sia lontana da quella programmata dalle autorità.
Il tasso di inflazione annuale della Cina è sceso allo 0,2% nel mese di giugno 2024 dallo 0,3% dei due mesi precedenti, restando al di sotto delle stime del mercato dello 0,4%.
Si è trattato del quinto mese consecutivo di inflazione al consumo, ma della cifra più bassa da marzo, nel contesto di una fragile ripresa economica. I prezzi degli alimenti sono diminuiti per il 12esimo mese (-2,1% contro -2,0%), nonostante la forte accelerazione dei prezzi della carne di maiale durante il Dragon Boat Festival.
Nel frattempo, l’inflazione non alimentare è rimasta stabile (allo 0,8%), con un ulteriore aumento dei prezzi dell’abbigliamento (1,5% vs 1,6% a maggio), dell’abitazione (0,2% vs 0,2%), della salute (1,5% vs 1,5%) e dell’istruzione (1,7% vs 1,7%).
Allo stesso tempo, il costo dei trasporti ha continuato a diminuire (-0,3% vs -0,2%), dato che le mosse di alcune società di servizi pubblici cinesi di aumentare i prezzi dei servizi all’inizio dell’anno hanno avuto un impatto limitato. I prezzi al consumo core, al netto dei costi di cibo ed energia, sono aumentati dello 0,6% a/a, come a maggio. Su base mensile, il CPI è diminuito dello 0,2%, la terza volta in cui è sceso quest’anno, rispetto al consenso di uno 0,1%.
Ecco il relativo grafico:
L’andamento preoccupante dell’inflazione è accompagnato da una vera e propria deflazione a livello dei costi alla produzione, anch’èessi rivelato oggi, che mostrano addirittura un calo, l’ennesimo, dei costi alla produzione, e neanche di poco, -0,8% mese su mese a giugno:
Ieri avevamo parlato dell’intervento della PBOC per contrastare il calo eccessivo dei tassi d’interesse sul debito pubblico, cosa che nei paesi occidentali è perfino impensabile, eppure necessaria in Cina per fornire liquidità all’economia reale invece che vederla finire in investimenti sicuri, il che, in Cina, dopo la crisi immobiliare, significa titoli di stato o oro. Però il governo vuole che queste risorse finanziarie non vadano nel debito del governo centrale, ma, magari nei veicoli delle amministrazioni locali o in quello privato, per favorire la crescita. Però si può portare il cavallo all’acqua, ma non si può obbligarlo a bere.
Come si dice “trappola delle liquidità” in cinese?
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