Analisi e studi
Inflazione: la Banca centrale austriaca la vede come una serie di onde in uno stagno
Negli ultimi tempi, l’inflazione in Austria è diventata oggetto di vivaci discussioni. Il notevole aumento dei prezzi delle importazioni di energia è indiscutibilmente un fattore scatenante. Tuttavia, sorgono divergenze di opinione sulla misura in cui l’inflazione è stata alimentata anche dagli utili aziendali e dagli aumenti salariali. Per cercare di rispondere a questa domanda, la Banca Centrale austriaca ha sviluppato un approccio nuovo alle modalità di sviluppo dell’inflazione che è piuttosto interessante. Secondo questa visione l’inflazione si sviluppa con onde successive dopo uno squilibrio iniziale, come onde che si succedono in uno stagno dopo il lancio di un sasso.
Il Ruolo delle Importazioni e dei Profitti Aziendali
I nostri risultati indicano che l’aumento dell’inflazione, osservato a partire dalla metà del 2021, è stato innescato principalmente da un significativo aumento dei prezzi delle importazioni, soprattutto per l’energia e i manufatti. Tuttavia, dalla metà del 2022 in poi, stiamo assistendo sempre più agli effetti di secondo impatto: l’incremento degli utili aziendali ha intensificato l’aumento dei prezzi, inizialmente nel settore energetico e successivamente in altri settori dell’economia. Inoltre, a partire dall’inizio del 2022/23, si sono manifestati ulteriori effetti di secondo impatto sotto forma di aumenti salariali più consistenti. Nel secondo trimestre del 2023, sono stati proprio i salari, o più precisamente i costi unitari del lavoro, a rappresentare il principale motore dell’inflazione. Questa tendenza dovrebbe persistere fino alla fine del 2024, con i salari che continueranno a svolgere un ruolo di primo piano nell’aumento dei prezzi. Ecco un grafico che indica come le singole componenti inflattive si siano sviluppate nell tempo:
Come si può vedere ci sono delle fasi successive nello sviluppo delll’inflazione: un po’ come lanciando un sasso si generano più onde concentriche, allo stesso modo lo squilibrio iniziale nei prezzi, legato a fattori esterni, viene a causare altre onde, prima, tramite l’aumento degli utili, quindi con l’aumento delle remunerazioni, che devono essere riequilibrate dopo il fenomeno inflattivo. Ecco un grafico che spiega ulteriormente questo andamento, dando una definizione diversa alla varie fasi, quindi passiamo a considerarle singolarmente
L’Impatto delle Importazioni sulle Tendenze Inflazionistiche
Il 2021 ha visto un aumento dell’inflazione in Austria dovuto principalmente alle importazioni. Oltre agli aumenti dei prezzi causati dalle interruzioni nella catena di approvvigionamento internazionale dovute alla pandemia, le importazioni di energia hanno iniziato a guidare l’inflazione dalla fine del 2021. Nel 2022, l’inflazione austriaca è salita al 8,6%, con oltre un terzo attribuibile alle importazioni di energia e un altro quarto alle altre importazioni. Nella prima metà del 2023, il contributo all’inflazione delle importazioni ha iniziato a diminuire, ma solo le importazioni di prodotti alimentari e di prodotti trasformati hanno continuato a esercitare notevoli pressioni inflazionistiche. Le importazioni di energia, d’altro canto, hanno esercitato un effetto leggermente frenante sull’inflazione durante lo stesso periodo.
Il Ruolo Chiave degli Utili Aziendali
Nel corso del 2022, l’incremento degli utili aziendali ha contribuito ulteriormente alla pressione sui prezzi. Il settore energetico è stato il principale responsabile di questa dinamica. I profitti aziendali in questo settore hanno seguito l’aumento dei prezzi all’ingrosso dell’energia con un ritardo di un anno, dovuto ai contratti a lungo termine nel settore dell’energia. Di conseguenza, gli aumenti dei prezzi sono stati trasmessi gradualmente ai consumatori. Nel quarto trimestre del 2022 e nel primo trimestre del 2023, sono stati registrati significativi aumenti degli utili in altri settori, tra cui la ristorazione e l’ospitalità, i servizi finanziari e assicurativi. In media, gli utili aziendali hanno rappresentato poco meno di un quarto dell’inflazione annuale nel 2022, ma questa quota è aumentata nella seconda metà dell’anno. Nel primo trimestre del 2023, il contributo degli utili all’inflazione ha raggiunto il picco del 40%, ma è diminuito bruscamente nel secondo trimestre del 2023 a causa della situazione economica.
Il Ruolo Dominante dei Salari
Nel 2022, i prezzi dei salari non hanno esercitato una pressione significativa sui prezzi, a causa del ritardo nei negoziati salariali tipico dell’Austria. I costi unitari del lavoro hanno contribuito solo al 13% dell’inflazione. Tuttavia, nella prima metà del 2023, i contratti collettivi stipulati con condizioni più favorevoli rispetto all’area dell’euro hanno determinato un significativo aumento del contributo salariale all’inflazione, che è stato del 38% nel primo trimestre. Nel secondo trimestre, i salari sono stati il principale driver dell’inflazione, contribuendo con oltre due terzi all’aumento dei prezzi. Questa fase è definita “Confluttuale” per la presenza di conflitti sociali nella definizione del nuovo equilibrio.
Altri Fattori da Considerare
Altri fattori che hanno influenzato l’inflazione includono le misure di aiuto pubblico, come la riduzione dell’IVA per ristoranti, hotel e cultura, che ha avuto un impatto significativo nel 2022. Tuttavia, le riduzioni dei prelievi legati all’energia non sono state sufficienti a compensare questa spinta al rialzo dei prezzi nei primi tre trimestri del 2022. L’aumento dei prezzi dell’elettricità ha iniziato a frenare l’inflazione solo a partire da dicembre 2022.
Prospettive Future
Per quanto riguarda le prospettive future, secondo questa teoria si può prevedere che i salari continueranno a svolgere un ruolo significativo nell’inflazione fino al 2024, principalmente a causa del ritardo nel processo di adeguamento salariale in Austria. Inoltre, l’attuale carenza di manodopera potrebbe spingere molte aziende a mantenere i livelli occupazionali nonostante la situazione economica debole, aumentando ulteriormente i costi unitari del lavoro. Un processo simile è visibile in altri paesi europei, compresa l’Italia.
Allo stesso tempo, gli investimenti di sostituzione necessari per mantenere il capitale continueranno a aumentare di prezzo a causa dell’alta inflazione, mettendo ulteriormente sotto pressione i profitti aziendali. Tuttavia, la portata dell’inflazione futura dipenderà in modo cruciale dagli effetti di secondo impatto. Un eccessivo peso negli sviluppi degli utili aziendali verrà a causare una notevole spinta sociale per un aumento salariale. Quindi diventa importante l’azione di contenimento della seconda fase, se si vuole contenere l’effetto della terza.
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