Attualità
Inflazione e salari: miti e verità
Grazie a canale Sovranista vi presentiamo un’elaborazione che mette in parallelo l’andamento dell’inflazione delle remunerazioni dal 1961 ad oggi. Normalmente si afferma che , durante gli anni 70 ed i primi anni ottanta, l’alta inflazione ha distrutto il potere di acquisto degli stipendi. Insomma i lavoratori dipendenti sarebbero diventati più poveri. Di solito questa affermazione viene sbandierata dagli economisti più austeri quando viene loro fatto notare come negli anni settanta , nonostante i deficit , ci fosse una crescita salariale e del prodotto interno lordo molto alt.
Vediamo ora i dati:
Ora vedendo i dati oggettivi si può vedere come tutti gli anni settanta abbiano visto una crescita delle remunerazioni nominali molto superiori all’inflazione. Quindi, nonostante gli shock petroliferi e l’inflazione, gli anni settanta, hanno visto una forte crescita delle remunerazione reali. Lo stesso è successo lungo tutti gli anni ottanta, anche se , ovviamente, una riduzione dell’inflazione ha significato una riduzione del tasso di crescita dei salari.
Questo andamento è cessato nei primi anni novanta, quando, anche se di poco , l’inflazione h superato i salari. Merito del governo amato?
Quando l’inflazione ha veramente superato le remunerazioni, mandando in negativo le remunerazioni reali? Durante la famosa “Crisi del debito sovrano”, quella che ci ha regalato il governo Monti, che vide anch’esso la riduzione delle remunerazioni reali. Quindi l’Euro non ha protetto le remunerazioni dall’inflazione, anzi proprio la crisi del debito sovrano le ha ammazzate.
Chissà se lo sanno anche i sindacati.
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