Euro crisis
Kathimerini avalla le tesi di Citibank prevedendo una bolla inflattiva in Grecia a partire da fine anno a causa dell’implosione del paese: ci sarà un colpo di Stato cruento?
Abbiamo in passato commentato le analisi bomba sulla Grecia e sulle aspettative di inflazione per il 2016 di una delle banche più importanti del mondo, Citibank, trovate in calce i riferimenti*, la tabella è riportata di seguito:
Bene, i commenti a tale articolo sono stati interessantissimi. Forse non sapete che a dire le cose come stanno si rompono le uova nel paniere di coloro che non vogliono far emergere le bugie e la malafede. E di malafede nell’euro attuale, di bugie, ce ne sono a iosa! E attenzione, non sto parlando dei nostri politici, no: il vero problema non è avere Renzi, Berlusconi o D’Alema a capo del governo, il problema è quando chi sta a capo del nostro Paese segue e soprattutto avalla gli insani consigli della sempre interessata – e scorretta – Germania, paese che non ha nessun interesse a risolvere la crisi dell’Euro semplicemente perchè NON le conviene (…, come dimostrato in passati interventi***). Infatti oggi Renzi non è più così solido a capo del Governo, il prof. Monti gliel’ha cantata chiara, “smettila di dire che l’eurogermania fa la maestrina“, fonte WSI**** (potessi suggerire io qualcosa a Monti….).
Tornando ai commenti che sono seguiti all’articolo sull’inflazione greca pubblicato da Citibank citato sopra*, dovete sapere che esistono soggetti, supposti “lettori”, che regolarmente e sistematicamente commentano in modo unidirezionale gli articoli, tu puoi portare fatti quanto vuoi, citare la più grande banca del mondo, citare Nobel prizes, citare analisi dell’FMI e troverai sempre le stesse persone – ripeto, troppo spesso sempre le stesse, sono anche un po’ fesse direi – che dicono no, la realtà è diversa, si voleva dire una cosa differente etc. etc., con più che sospetto relativismo questi strani soggetti trovano sempre il modo di giustificare lo status quo, dire che no, i fatti e le analisi sono stati letti in modo sbagliato e che l’euro è giusto e che la colpa è comunque nostra, lavativi del sud EU.
Ricordate sempre che in questo mondo tutto è questione di interesse, lo diceva il buon Giovanni Falcone, “…segui i soldi…”: l’euro austero, quello che favorisce la Germania a scapito dei periferici, secondo alcune stime ha fruttato a Berlino ca. 1430 mld a fine 2014, l’Italia da sola ne avrebbe persi 290!
Con tali e tanti denari in ballo cosa volete che sia dare la strenna a qualche soggetto per difendere pubblicamente le proprie tesi a svantaggio del nostro Paese, che so qualche consulenzella universitaria e/o incarico dati da amici del proprio sistema a nord del Gottardo per far apparire alle masse interessate – magari sui blogs – accettabile quello che tutti ormai considerano quasi un eurosopruso (ossia, per confondere i lettori). E ho detto Università non caso, ricordiamo Enrico Letta che ha lasciato l’Italia per insegnare all’università di geopolitica francese, Science Po, la stessa università dove lavorava la consulente (francese, Lisa Jeanne) del think tank del PD, Nens, che consigliava di vendere parti importanti del settore difesa di Finmeccanica guarda caso proprio ai francesi… Quando si dice interessi!
Bene, ancora una volta sfido apertamente i critici dei fatti compiuti, questi moderni Don Quijote pro-euro: in passato abbiamo analizzato il report di Citibank ed abbiamo spiegato – ripeto, spiegato – che l’inflazione che la banca USA vede per la Grecia pur restando nell’euro potrebbe ben essere pari al 20+% dal 2016: tale ipotesi può infatti essere giustificata dagli eventi, ossia che il paese sta implodendo, semplicemente mancheranno a breve – dopo le ferie – i prodotti più necessari/materie prime per soddisfare la domanda, una domanda comunque esistente sebbene debole vis a vis ad un’offerta in tracollo. In pratica secondo Citibank non si riuscirà a soddisfare una sebbene bassa domanda a causa del caos nel paese, insicurezza, insurrezioni etc. (il paese si sta letteralmente bloccando, i soldi non girano più). Visti i fatti l’inflazione purtroppo sembrerebbe davvero destinata a salire ad Atene, il report di Citibank è certamente fatto bene, non è una stupidaggine quanto asserito come invece qualche commentatore vorrebbe far credere.
E la mia sfida attuale a codesti commentatori di parte scaturisce da una considerazione molto pratica: oggi su Kathimerini, uno dei principali quotidiani ellenici per altro decisamente nemico di Tsipras, direi che sta proprio dall’altra parte, è comparsa una notizia interessante ossia che da Settembre sono attese in Grecia carenze di beni di prima necessità, insomma un po’ di tutto a causa appunto dell’implosione del sistema paese. Ossia, avallando quanto sostenuto da Citibank, inflazione in decollo verticale!
Saranno stupidi anche quelli di Kathimerini ad andare dietro alle tesi di Citibank? Direi di no, direi piuttosto che alcuni dei commentatori sistematicamente critici con i fatti – notasi bene, fatti – riportati in molti dei nostri articoli molto probabilmente sono al soldo di coloro a cui conviene non far capire niente alla gente ed anzi mantenere intatta questa eurofollia chiamata accordo di cambio a parità prefissata nell’euro: l’EU è solo questo, niente di più, anzi attenzione che se tireremo troppo la corda la nostra “amata” EU rischia fra qualche anno di diventare per gli storici addirittura una associazione a delinquere finalizzata ad arricchire la Germania a scapito dei paesi europeriferici.
Per intanto vi riporto un estratto dell’articolo di Kathimerini**, in inglese:
Market expects product shortages in September due to import drop
“…The local market is expecting to face shortages this September in all sectors except for food and drugs, as the lack of raw materials, or their slow rate of import, is hampering production.
Although the situation after the recent easing of capital controls has improved compared to the first few weeks of July, raw material imports continue at a very slow pace, with entrepreneurs saying that “the damage is already done and we are just trying to minimize the consequences.”
The problem for local industries is even bigger because of the fact that the foreign companies which supply them usually shut down or slow down work in August. At the same time, Greek enterprises, 50 percent of which forced their staff to take leave in July because business was slow, will have to operate as normal in August.
The numbers show clearly why the absence of raw materials will create shortages in the local market. Greece is self-sufficient in raw materials by just 20 percent and has to import goods that cost on average 3.5 billion euros per month. The increase to the international payment approval limit to 100,000 euros for last week meant that the daily amount of imports made reached 20 million euros, against 14 million euros before that measure. …“
Fate voi. E fate attenzione al caos che può davvero sopraffare l’europa intera da fine anno 2015, se l’inflazione che Citibank prevede al 20+% in Grecia si concretizzerà Atene diventerà il paese nell’euro contemporaneamente più povero e più caro [a causa di un’inflazione fuori controllo, ndr], a ruota il caos – quello vero, fatto di manganellate se va bene – che temo verrà pur anche “esportato” dai mercati in Italia ripercorrendo il duro sentiero greco fatto di folle austerità e di troika. In tale caso, se alta inflazione sarà, sono pronto a scommettere per un colpo di Stato militare e cruento in Grecia nell’arco di 6 mesi.
Se stare nell’euro significa anche questo ne faccio volentieri a meno. E voi?
Mittt Dolcino
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