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Il Regno Unito riconsidera di estrarre gas e petrolio con il Fracking. Solo noi stiamo fermi come fessi…

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Il Regno Unito potrebbe riconsiderare la sua moratoria del 2019 sul fracking in quanto sta considerando “Tutte le opzioni sul tavolo” per aumentare la propria fornitura interna di petrolio e gas e ridurre la dipendenza dall’energia importata dopo quanto sta accadendo con la guerra in Ucraina. 

Alla fine del 2019, il governo del Regno Unito aveva sospeso la possibilità di utilizzare la tecnica del fracking a seguito di un rapporto dell’autorità che supervisiona l’industria petrolifera e del gas secondo cui “non è possibile con la tecnologia attuale prevedere con precisione la probabilità di tremori associati al fracking“.

Cuadrilla Resources, la società che gestisce gli unici due pozzi di shale gas della Gran Bretagna a Preston New Road vicino a Blackpool nel Lancashire, ha dovuto interrompere le perforazioni dopo che il governo ha annunciato la moratoria sul fracking “fino a quando non saranno fornite nuove prove convincenti“.

Probabilmente questa moratoria sarebbe rimasta in vigore per sempre, se non fosse stato per la guerra in ucraina e per la precedente esplosione dei prezzi energetici che ha messo in pericolo le forniture di gas del Regno Unito. La decisione di eliminare le importazioni di petrolio russo entro fine anno ha riacceso interesse anche per questa tecnica.  Questo permetterebbe anche di compensare il calo di produzione previsto dai giacimenti nel Mare del Nord. La fornitura di gas nazionale dal Mare del Nord del Regno Unito è diminuita negli ultimi anni e l’ente dell’industria offshore, OEUK, ha avvertito la scorsa settimana che senza nuovi investimenti, entro il 2030 circa l’80% delle forniture di gas del Regno Unito e oltre il 70% del petrolio saranno devono essere acquistati all’estero. Per la prima volta in assoluto, il Mare del Nord del Regno Unito non è più il principale fornitore di gas, essendo superato dalla Norvegia. Il tutto mentre il gas naturale fornisce ancora il 43% dell’energia nel Regno Unito.

Ecco quindi spiegato il ritorno allo Shale Gas. “In risposta agli atti barbarici di Putin in Ucraina e contro il popolo ucraino, dobbiamo mantenere aperte tutte le nostre opzioni energetiche“, ha affermato il mese scorso Greg Hands, ministro di Stato per l’energia, la crescita pulita e il cambiamento climatico del Regno Unito, sebbene abbia ha osservato che il fracking non è la soluzione alla volatilità dei prezzi a breve termine e alla carenza di energia.

A completare l’opera questa settimana, il governo ha incaricato il British Geological Survey di fornire consulenza sulle ultime prove scientifiche sull’estrazione del gas di scisto.

I ministri sono sempre stati chiari sul fatto che l’esplorazione delle riserve di gas di scisto in Inghilterra potrebbe procedere solo se la scienza dimostra che è sicura, sostenibile e di disturbo minimo per coloro che vivono e lavorano nelle vicinanze”, ha affermato martedì il governo.

Il rapporto, previsto entro la fine di giugno di quest’anno, sarà destinato al gabinetto per vedere “se sono stati compiuti progressi nella comprensione scientifica alla base della politica del governo e per consentire ai ministri di considerare i prossimi passi“.

Questa giusta caute fa si che l’eventuale estrazione con il metodo del frackling non sia una soluzione a breve termine per il regno unito, ma rimanga una possibilità da sfruttare per il medio termine.


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