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Il punto scoperto: la NATO non è obbligata a intervenire nel caso di attacco alle Hawaii

C’è un punto debole nel trattato NATO, chè non viene a coprire tutti i terrotori degli stati membri. Soprattutto lo stato USA delle Hawaii viene ad essere escluso dalla copertura giuridica dell’alleanza. Quindi un attacco a Pearl Harbour non porterebbe all’immediato intervento dell’alleanza

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Le Hawaii sono un territorio statunitense nel Pacifico che ospita alcuni importanti avamposti militari nella regione, tra cui la base navale di Pearl Harbour e la sede del Comando Indo-Pacifico degli Stati Uniti, che sovrasta avversari come la Cina e la Corea del Nord. Curiosamente però,  se venisse lanciato un attacco a questo territorio strategico degli Stati Uniti, i membri della NATO non sarebbero legalmente obbligati a difendere le Hawaii.

Per essere chiari: un attacco russo alla Svezia farebbe scatare l‘articolo 5 del trattato NATO  quindi l’obbligo di tutti gli altri 30 paesi di intervenire in difesa di Stoccolma. Se per assurdo i russi bombardassero Pearl Harbour questo obbligo automatico non scatterebbe in modo automatico.

David Santoro, presidente del think tank Pacific Forum di Honolulu, è stato recentemente citato dalla CNN per dire: “È una cosa stranissima”, sottolineando che i nativi delle Hawaii non sanno di non essere coperti dalla protezione di cui godono gli alleati della NATO grazie alla clausola di difesa collettiva.

“La gente tende a pensare che le Hawaii facciano parte degli Stati Uniti e che quindi siano coperte dalla NATO”, ha osservato. Sebbene le Hawaii siano tecnicamente il 50° Stato degli Stati Uniti d’America, non godono degli stessi privilegi degli altri Stati. “L’argomentazione per non includere le Hawaii è semplicemente che non fanno parte del Nord America”, afferma Santoro.

Esercitazioni NATO nel Baltico

Un problema di trattato

Il Trattato di Washington, che ha istituito la NATO dieci anni prima della nascita dello stato delle Hawaii, ha chiarito l’esclusione. Sebbene l’autodifesa collettiva contro un attacco militare a qualsiasi Stato membro sia consentita dall’Articolo 5 del Trattato, l‘Articolo 6 limita l’area in cui tale difesa può essere utilizzata. Questo articolo afferma che:

Ai fini dell’Articolo 5, si ritiene che un attacco armato contro una o più Parti includa un attacco armato:

    • sul territorio di una delle Parti in Europa o in Nord America, sui Dipartimenti algerini della Francia 2, sul territorio della Turchia o sulle isole sotto la giurisdizione di una delle Parti nell’area dell’Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro;
    • sulle forze, le navi o gli aeromobili di una qualsiasi delle Parti, quando si trovano o sorvolano questi territori o qualsiasi altra area in Europa in cui le forze di occupazione di una qualsiasi delle Parti erano stanziate alla data di entrata in vigore del Trattato, oppure il Mar Mediterraneo o l’area del Nord Atlantico a nord del Tropico del Cancro.

Le Hawaii non sono coperte dall’Articolo 5, secondo un portavoce del Dipartimento di Stato americano, ma qualsiasi circostanza che possa avere un impatto sul 50esimo Stato dovrebbe essere coperta dall’Articolo 4, che afferma che i membri si consulteranno quando “l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza” di un qualsiasi membro sono minacciate.

Gli esperti ritengono che, poiché anche alcuni altri membri hanno un territorio al di fuori dei confini specificati nell’Articolo 5, è improbabile che qualsiasi revisione del trattato per aggiungere le Hawaii venga approvata per consenso di tutti i membri.

Ad esempio, quando le truppe argentine invasero le Isole Falkland, un territorio britannico conteso nell’Atlantico meridionale, la NATO si astenne dal partecipare al conflitto con l’Argentina nel 1982, anche se il Regno Unito era un membro fondatore della NATO. Quindi, se le Hawaii fossero attaccate nel caso di un confronto armato tra gli Stati Uniti e la Cina o la Corea del Nord, la NATO non entrerebbe automaticamente in azione.

Questo diventa complicato se visto nel contesto dell’emergente potenza militare degli avversari americani e di un evidente aumento del loro arsenale di missili convenzionali e nucleari a lungo raggio, che potrebbero puntare a un importante avamposto militare statunitense nella regione e annientarlo con un solo colpo.

Le Hawaii potrebbero essere intrappolate nei venti di guerra

Sono state rinnovate le richieste di rivedere la formulazione del trattato NATO, a causa dell’emergere della Corea del Nord e della Cina come avversari geopolitici dell’Occidente. Questo posiziona essenzialmente le Hawaii come fianco occidentale della NATO, ma la revisione è difficile che venga ad avvenire.

Ci sono vari motivi per cui questa revisione non è probabile:

  • prima di tutto l’estensione alle Hawaii comporterebbe anche l’allargamento ad altri territori di paesi NATO fuori dal teatro nord atlantico, Ad esempio ci sarebbe la Polinesia francese, la Nuova Caledonia sempre francese, la Guyana, le Falkland, varie basi britanniche nell’Atlantico Meridionale e nell’Oceano indiano, la Nuova Georgia del Sud, le isole Kerguelen. Le potenziali minacce per questi territori remoti proverrebbero da una pluralità di parti (ad esempio  l’Argentina per le Falkland o le Nuova Georgia del Sud).
  • l’ambito di intervento si allargerebbe enormemente e la responsabilità di difesa ricadrebbe sui pochi paesi (UK USA, e Francia) che sono operativi fuori dall’ambito europeo.

All’inizio di questo mese, John Aquilino, capo del Comando Indo-Pacifico, ha dichiarato mercoledì di ritenere che l’esercito cinese sarà pronto ad invadere Taiwan entro il 2027.

Il Presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha affermato in più occasioni che le forze statunitensi difenderanno Taiwan in caso di invasione cinese. Ciò implica essenzialmente che un conflitto tra Stati Uniti e Cina nell’Indo-Pacifico potrebbe essere solo una questione di pochi anni.

Si ritiene che i territori statunitensi delle Hawaii e di Guam sarebbero cruciali per lanciare operazioni militari in un eventuale conflitto nell’Indo-Pacifico, anche se senza la protezione della NATO. Oltre alla Cina, anche l’incessante programma missilistico della Corea del Nord rappresenta una minaccia significativa per le Hawaii dal punto di vista geografico.

Alcuni analisti della difesa ritengono che la Cina potrebbe seguire l’esempio del Giappone dell’epoca della Guerra Mondiale e puntare a vincere rapidamente una guerra contro gli Stati Uniti, come l’attacco giapponese a Pearl Harbour.

Pechino, tuttavia, può dare un tocco contemporaneo, lanciando un grande “attacco a sorpresa” che potrebbe distruggere la maggior parte delle risorse militari della regione Indo-Pacifica.

Come accadde per Peral Harbour nel 1941 la Cina si cncentra sul quadro del Pacifico e in quest’Area può avere le risorse militari per superare la difesa degli USA. Questa potrebbe perfino essere simulata con metodi come collisioni fra navi mercantili cinesi  e infrastrutture civili o militari americane.

Se invece passiamo a considerare le minacce tradizionali i missili come i DF21 e i DF 31, lanciabili anche da sottomarini, sono in grado di colpire e azzerare completamente le difese e le forze USA sia a Guam sia a Pearl Harbour. Il tutto senza un intervento della NATO.

L’intervento spetterebbe ad AUKUS o , al limite, alle forze dei singoli alleati nel Pacifico, ma non esiste un sistema automatico come quello del Patto atlantico.

 


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