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Il progetto europeo di fusione ITER è in ritardo. Un fallimento che pone la UE al terzo posto mondiale, se va bene

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La vecchia battuta secondo cui la fusione nucleare è perennemente lontana un decennio può sembrare ingiusta, ma il più grande progetto di fusione al mondo sta ancora una volta affrontando ulteriori ritardi e miliardi di sforamento dei costi. Questo è sicuramente valido per il mega progetto europeo ITER che, come tutti i progetti della Commissione, si sta rivelando un mezzo fallimento.

L’International Thermonuclear Experimental Reactor, o ITER, ha sofferto a causa di catene di approvvigionamento interrotte e parti difettose. Ora le speranze del progetto di raggiungere la fusione entro il prossimo anno sono seriamente a rischio.
Il progetto ha subito una serie di battute d’arresto, tra cui il Covid-19. Quando finalmente tutti i conti erano a posto dopo Covid, il progetto è stato nuovamente colpito da interruzioni, questa volta a causa dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e delle conseguenti sanzioni. Poi, il 14 maggio dello scorso anno, è morto il direttore generale di ITER, Bernard Bigot, l’uomo chiamato a rimettere le cose a posto dopo i precedenti ritardi e le eccedenze dei costi.

 

ITER aspira a sfruttare la fusione nucleare come prossima fonte di energia – lo stesso processo che alimenta il sole – attraverso una macchina chiamata tokamak, con l’aspirazione di creare quella che si ritiene essere energia pulita illimitata. L’obiettivo di ITER è dimostrare che un tokamak può produrre una quantità di energia 10 volte superiore a quella necessaria per generare il plasma.

Nel 2006, quando il progetto è stato inizialmente concepito, si stimava un costo di circa 6,5 miliardi di dollari, con una data di avvio al 2020. Dopo diversi intoppi, ci troviamo di fronte al 2035 prima che ITER sia in grado di funzionare sia con il deuterio che con il trizio e di raggiungere i suoi obiettivi dichiarati. Per quanto riguarda i costi, secondo alcune stime potrebbero raggiungere i 64 miliardi di dollari.

Bloomberg ha osservato giovedì che il ritardo di ITER potrebbe far scivolare il progetto al secondo posto dietro Commonwealth Fusion Systems LLC, che sta lavorando a una versione più piccola di un progetto di fusione simile. Tale progetto dovrebbe iniziare i test nel 2025. Il progetto del MIT di fusione nucleare dovrebbe diventare operativo e commercialmente valido nel 2030.  A questo punto ITER, il costosissimo progetto europeo, avrà una fusione puramente dimostrativa con almeno 5 anni di ritardo rispetto al MIT. Del resto cosa volete aspettarvi da un progetto della Commissione europea? Che funzioni?

 


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  1. Pingback: Il nucleare italiano ripartirò dalla fusione nucleare

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