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Il governatore della Bundesbank dà le dimissioni e se ne va a fine anno. Nuova maggioranza, nuovo governo, nuovo governatore

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Jens Weidmann, il governatore della Bundesbank, l’uomo della moneta e feroce guardiano dell’austerità, presenta le sue dimissioni che saranno operative a fine anno.

I motivi delle dimissioni citati nel comunicato sono definiti “Personali”, ma ritenere che questo cambio non sia legato al cambiamento politico in corso oltralpe è, per lo meno superficiale. Guidava la Bundesbank da 2011, quando vi entrò quarantaduenne in piena crisi del debito, ed ha accompagnato i governi Merkel degli ultimi dieci anni.

In realtà c’è quasi una tradizione di governatori della Bundesbank e membri tedeschi della BCE dimessisi in anticipo, proprio a segnalare come in Germania, alla faccia dell’indipendenza della Banca centrale, politica fiscale e politica monetaria siano strettamente legale.

Jens Weidmann è il portatore di una politica austera, ma a suo modo corretta e prevedibile. La politica fiscale e monetaria futura non sarà meno austera, ma molto meno prevedibile, soprattutto perchè tirata dalla giacchetta dalle esigenze diverse delle parti della nuova compagine governativa in via di formazione: se da un lato la FDP vorrà un ritorno a una notevole rigidità anche in seno alla BCE, i Verdi spingeranno per piegare tutta la politica economica in senso “Verde”, come si vede già dalla pressione per un finanziamento privilegiato ai titoli green da parte della BCE, mentre la SPD si troverà a mediare fra i soci. Anche il quadro internazionale è cambiato, con Powell che è stato super espansivo.

A questo punto è tempo di cambiare, speriamo di non rimpiangerlo.

 


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