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Economia

Il colosso tedesco ZF in crisi: perdite per oltre un Miliardo e -11% di fatturato

La famosa società ZF di Friedrichshafen ha visto perdite consistenti e un forte calo del fatturato, il tutto effetto della crisi dell’industria auto tedesca. Ora deve ristrutturare, ma il problema è che la la società è posseduta da una fondazione

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Il secondo fornitore tedesco di autoveicoli scivola sempre più in crisi con dati finanziari sempre peggiori. L’amministratore delegato Holger Klein spera in nuove partnership, ma le prospettive  restano sempre pessimo e legate alla crisi del settore auto tedesco.

La crisi del settore automobilistico sta colpendo con forza il fornitore ZF, fortemente indebitato. Il numero due del settore in Germania ha registrato una perdita di un miliardo di euro lo scorso anno, come ha annunciato l’azienda giovedì.

Il direttore finanziario Michael Frick ha citato come causa gli accantonamenti per la ristrutturazione dell’azienda per un totale di 600 milioni di euro e il pagamento degli interessi per il debito, che è salito da 9,9 a 10,5 miliardi di euro.

Il risultato operativo rettificato è crollato da 2,3 a 1,5 miliardi di euro. Il fatturato è diminuito di circa l’undici percento, passando da 46,6 a 41,4 miliardi di euro, Questo dato include anche il deconsolidamento del settore dei sistemi di assemblaggio degli assali, che ha rappresentato 2,6 miliardi di euro.

Componenti ZF per i trasporti pesanti

Il CEO di ZF Holger Klein vuole snellire il Gruppo

Il coefficiente di capitalizzazione dell’attivo è sceso ulteriormente di mezzo punto percentuale, attestandosi a un debole 19,2%. Le agenzie di rating hanno recentemente declassato il gruppo di  fondazioni che lo controlla con il suo già debole rating creditizio, peggiorando ulteriormente le condizioni per prestiti e obbligazioni.

Ricordiamo che il gruppo ZF, Zeppelin Friedrichshafen, non è una società quotata, e neppure di proprietà privata, ma fa capo alla città di Friedrichshafen da quando il suo fondatore, Ferdinand Graf von Zeppelin, il famoso costruttore di dirigibili, lasciò la propria grande azienda alla città che possiede ZF tramite una fondazione, la Zeppelin-Stiftung. Questo rende la società strettamente legata alla città, ma, nello stesso tempo, rende più complesso il suo rifinanziamento. Se la fondazione non ha fondi non si può ricapitalizzare.

“Stiamo affrontando queste sfide con un chiaro piano d’azione strategico. L’obiettivo è ridurre il debito di ZF e trasformarla in un leader tecnologico più agile e redditizio”, ha dichiarato il CEO Holger Klein.

Il fulcro della sua strategia è “rafforzare i punti di forza”. Il manager si riferisce alle divisioni Chassis, Veicoli Commerciali e Tecnologia Industriale, nonché al settore Aftermarket. ZF è una delle prime tre aziende al mondo in questo settore.

“Nei settori dell’elettromobilità, dell’elettronica e dei sistemi di assistenza alla guida, ci stiamo impegnando per creare partnership al fine di rafforzare queste aree per il futuro e liberare il potenziale di crescita”, ha dichiarato Klein. L’amministratore delegato spera che questo gli consenta di ottenere un maggiore margine di manovra finanziario. Attualmente il flusso di cassa libero ammonta a soli 300 milioni di euro.

Ovviamente il successo di questa strategia è strettamente collegato al settore auto e mezzi commerciali, e, come sappiamo, questa industria è in crisi in Europa oggi. Magari ZF può tornare a produrre mezzi militari, come fece ai propri inizi, nel 1915.


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