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Il calo dei consumi al dettaglio non è più solo teorico, ma sta diventando reale

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Come scrive Scott Feiler, trader di Goldman che si occupa di consumi discrezionali, per tutto l’anno si è ipotizzato un rallentamento della spesa per i consumi. Questa teoria  è diventata molto più convincente nell’ultima settimana di marzo, quando si è registrato un forte calo della spesa per i consumi post-crisi bancaria. Feiler elenca che gli elementi negativi che si profilano all’orizzonte vi sono:

i) riduzione dei sussidi SNAP di fine febbraio. Gli SNAP sono i sussidi alimentari USA,

ii) riduzione dei rimborsi fiscali a due cifre rispetto all’anno precedente (soprattutto a marzo),

iii) credito rotativo ai massimi storici e

iv) il clima stagionalmente fresco di marzo che ha avuto un impatto sui settori della casa, dell’outdoor e dell’abbigliamento, con un calo delle vendite.

Altre preoccupazioni recenti sono state l’occupazione, in rallentamento, e la fine della moratoria sul debito studentesco a giugno. Fino a poco tempo fa, si trattava solo di venti contrari, senza alcun rallentamento degno di nota, ma, come avverte il trader di Goldman, “il rallentamento è passato dalla teoria alla realtà nelle ultime due settimane, con l’aggiornamento di giovedì sera di Costco, che si è sentito come un grande focus, dato che è stato il primo importante indicatore di riferimento ad averlo rilevato“, e poi altri si sono rapidamente aggiunti:

  • COSTCO giovedì sera ha fornito un aggiornamento sulle vendite di marzo. Il totale delle vendite di marzo negli Stati Uniti è stato pari a +0,9%, circa 200 punti base al di sotto del consenso e il dato più debole da oltre 6 anni a questa parte. La debolezza è guidata dai prodotti discrezionali, con vendite non alimentari in calo nella fascia medio-alta rispetto al calo di febbraio e al calo di gennaio e leggermente positivo di dicembre.
  • LEVI STRAUSS: Le azioni sono scese del 16% giovedì dopo aver parlato di un aumento delle promozioni necessarie per eliminare le scorte in eccesso (i margini lordi sono stati inferiori di 100 punti base). Hanno inoltre parlato di un ambiente di vendita all’ingrosso più lento negli Stati Uniti. L’azienda ha dichiarato di aspettarsi che l’ambiente del commercio all’ingrosso negli Stati Uniti e in Europa rimanga limitato, in quanto i partner dei rivenditori pianificano con cautela i budget per gli acquisti aperti. Di conseguenza, l’azienda ha previsto un calo dei ricavi wholesale globali nell’anno fiscale 23 rispetto alla flessione precedente.I
  • l 29 marzo, Restoration Hardware, che vende articoli per la casa e l’arredamento,   ha previsto per il primo trimestre un calo delle vendite di circa il 25% su base annua, con un rallentamento di 1000 punti percentuali rispetto al quarto trimestre.
  • Il 21 marzo, Citi Trends (altra catena di arredi e accessori per la casa) ha previsto vendite per il 1° trimestre inferiori di 1000 punti percentuali rispetto al consenso

Per tutta la seconda metà di marzo, le grandi banche hanno evidenziato diversi indicatori di spesa che indicavano tassi di crescita molto più bassi a marzo. Bisogna attendere i dati di CarMax, in uscita questa settimana, per avere un quadro più completo sulle vendite anche di altri beni semi-durevoli o durevoli e capire quindi se il calo dei consumi previsiti potrà essere superato con la buona stagione o se invece avremo un preoccupante calo di medio termine, molto pericoloso per l’economia.


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