Attualità
I SONDAGGI SUL SI’ DEI GRECI ALL’EURO – FASULLI (un sondaggio di fonte greca li smentisce)
Insieme alle quotidiane notizie sulla Grecia siamo afflitti dalle frequenti affermazioni che la popolazione greca è a grande maggioranza a favore della permanenza nell’euro. Questo argomento è spesso usato in articoli e dibattiti, a sottintendere che nonostante l’austerità i greci riconoscono che fuori dall’euro non c’è salvezza e che un ritorno alla dracma sarebbe la solita invasione di cavallette sommata a pioggia di sangue e morte dei primogeniti.
E in effetti circolano molti sondaggi sull’opinione dei greci verso l’euro, solitamente di istituti non greci e con percentuali pro-euro da fantascienza superiori all’80%.
E’ gran tempo di fare un po’ di chiarezza; Scenari Economici ha chiesto lumi a persone che vivono in Grecia e che conoscono bene la questione euro.
Apprendiamo molte cose interessanti. C’è un cambiamento rapido dell’opinione pubblica verso il no all’euro, nonostante la martellante pubblicità pro-euro dei mezzi d’informazione. Sempre più greci sono a favore di un ritorno alla moneta nazionale.
L’ultimo sondaggio greco sull’euro risale al novembre 2013, prima cioè della vittoria di Syriza e delle dure negoziazioni di Varoufakis e Tsipras (sempre popolarissimo) con le Istituzioni UE. L’autore è il professor Epaminondas Panas, uno studioso che ha sempre centrato i sondaggi elettorali, sia nel 2013 che alle ultime politiche quando previde con precisione il vantaggio di Syriza dell’8.5% su Nea Dimokratia.
Il sondaggio si svolse nelle regioni di Attica (Atene) e Salonicco. Quindi si tratta del 60% della popolazione Greca.
Nel primo grafico ci sono le risposte alla domanda: “euro e’ una scelta a senso unico?”
Attica: SI 51%, No 40%
Salonicco: SI 51%, NO 39%
Nel secondo grafico la domanda fu “nel caso di referendum come voterete?”
Attica: Pro euro 55%, NO euro 35%
Salonicco: Pro euro 55% NO euro 37%
Risposte omogenee nelle due regioni, e risultati molto diversi da quelli propinati da anni dai mezzi d’informazione. Interroghiamoci una volta di più sulla proprietà dei grandi media europei e sui loro interessi finanziari.
Ad opinione della nostra fonte greca, il sondaggio del 2013 esteso alla Grecia oggi darebbe risultati simili, tenendo conto dell’evoluzione dell’opinione pubblica in senso anti-euro da un lato e dell’apporto delle altre regioni dall’altro, regioni meno avanzate, meno informate e quindi favorevoli all’euro in misura maggiore.
Aggiungiamo alcune interessanti considerazioni sempre di fonte greca:
- Nessun partito, Partito Comunista e Alba Dorata inclusa svolge un’informazione critica e dettagliata sull’euro.
- Esiste al contrario una spietata propaganda terroristica delle TV private pro euro.
- Oltre al terrorismo economico i pro-euro usano per la loro propaganda argomenti geopolitici: si dice che un’eventuale uscita dall’eurozona metterebbe a rischio l’integrità territoriale greca, date le aspirazioni della Turchia su Egeo e Tracia e degli albanesi sull’Epiro, perché la Grecia perderebbe l’appoggio degli alleati NATO e UE.
Alla luce di questi fatti una percentuale di favorevoli all’uscita dall’euro tra il 35 e il 40%, come risulta dal sondaggio del professor Panas, è da considerarsi molto elevata. E tra i cittadini greci la paura sta lasciando il passo alla volontà di riscatto dalle “riforme” micidiali somministrate dall’UE e dal FMI. Riscatto che per la mentalità greca assume anche carattere di “dispetto” verso la UE: voi non ci volete ma noi restiamo, visto che tanto non potete buttarci fuori perché i trattati lo impediscono.
Ecco su quali labili basi riposa l’Unione Europea oggi, grazie all’euro.
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