Attualità
I nuovi vaccini bivalenti covid? Poco efficaci contro le varianti ora più diffuse, secondo un nuovo studio
Secondo diversi studi, i nuovi vaccini COVID-19 “bivalenti” non funzionano altrettanto bene contro l’XBB.1.5, la variante del virus ora dominante negli Stati Uniti. In uno dei documenti, i ricercatori hanno scoperto che i vaccini hanno aumentato gli anticorpi neutralizzanti, ritenuti una misura di protezione, ma che i livelli di anticorpi sono scesi ai livelli precedenti entro tre mesi.
Rispetto alle risposte anticorpali al BA.5, le risposte all’XBB.1.5 erano ridotte di 20 volte.
“Dopo il potenziamento dell’mRNA bivalente, le risposte all’XBB.1.5 aumentano, ma rimangono basse e diminuiscono entro 3 mesi, tornando ai livelli precedenti al potenziamento. Questi dati suggeriscono che i richiami una volta all’anno con gli attuali vaccini a base di mRNA potrebbero non fornire una protezione adeguata per un anno intero per i soggetti ad alto rischio di complicazioni da COVID-19“, ha dichiarato via e-mail a The Epoch Times il dottor Dan Barouch, direttore del Center for Virology and Vaccine Research del Beth Israel Deaconess Medical Center e coautore dello studio preprint (pdf).
I vaccini Moderna e Pfizer utilizzano entrambi la tecnologia dell’RNA messaggero, o mRNA. Le versioni aggiornate dei vaccini sono bivalenti e mirano alla variante di Wuhan e a un sottofilone dei ceppi BA.4 e BA.5. Le nuove versioni sono state autorizzate come booster nell’autunno del 2022, nonostante non fossero disponibili dati clinici. Sono destinate a sostituire i vaccini originali.
Altri studi hanno anche rilevato che i bivalenti inducono una risposta migliore rispetto ai vecchi booster monovalenti, ma che la risposta è ridotta contro XBB.1.5 o il suo genitore, XBB, che deriva dai lignaggi BA.2. Insomma i nuovi bivalenti sono ancora più “Puntati” dei precedenti, risultando quindi meno efficaci sulle nuove varianti che man mano si presentano. Alla fine, che servono ?
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