Economia
I fallimenti negli USA nei primo semestre 2024 a livello di crisi finanziaria
Negli USA crescono i fallimenti e tornano al livello del primo semestre del 2010, quando si raccoglievano i cocci della grande crisi finanziaria
C’è una crisi che sta incubandosi silenziosa negli USA. Il mese di giugno ha segnato un’impennata storica per quanto riguarda le istanze di fallimento delle società statunitensi, con il numero più alto registrato in un singolo mese, almeno dall’inizio del 2020, e superando i dati semestrali registrati in oltre un decennio.
S&P Global Market Intelligence ha registrato 75 nuove istanze di fallimento societario a giugno relative a me. Parliamo di società di dimensio rilevanti, non di piccole aziende, per cui il loro peso non è irrilevante.
Il ritmo dei fallimento ha subito un’accelerazione rispetto ai primi mesi del 2024 e siamo al livello dei peggiori periodo del 2020, quando lo shock della COVID-19 spinse un numero relativamente più elevato di aziende verso il fallimento. I 346 fallimenti totali finora registrati nel 2024 sono anche superiori a qualsiasi cifra comparabile nei 13 anni precedenti.
I tassi di interesse elevati, i problemi della catena di approvvigionamento e il rallentamento della spesa dei consumatori continuano a pesare sulle aziende in difficoltà. Ecco il grafico relativo
Se consideriamo il 2010 come l’anno conclusivo della grande crisi iniziata nel 2008, cioè quando si raccolsero i cocci dei fallimenti, quello è l’unico anno che ha superato i primi sei mesi del 2024. Però tutto va bene, non preoccupatevi.
Una sotuazione preoccupante
Fra i produttori abbiamo anche dei casi clamorosi: il produttore di veicoli elettrici Fisker Group Inc. è entrato in procedura fallimentare il 17 giugno, affiancato poco dopo dalla società madre Fisker Inc. A marzo l’azienda ha annunciato una pausa nella produzione del suo SUV di punta Ocean per cercare finanziamenti e una potenziale transazione con una casa automobilistica più grande.
Perchò il caso clamoroso di Fisker non presenta tutta la situazione , che coinvolge diversi settori, a partire da quelli dei beni di consumo: ad esempio Chicken Soup for the Soul Entertainment Inc. ha presentato istanza di fallimento a giugno. L’azienda, che gestisce i chioschi di noleggio DVD Redbox e il sito web di streaming Crackle, ha presentato una causa di riorganizzazione del Capitolo 11 il 28 giugno, elencando milioni di debiti con studi cinematografici e televisivi e rivenditori. Parliamo, in questo caso, di una società che ha lasciato alle spalle un miliardo di dollari di debiti.
Solo un’azienda, Consulate Health Care LLC, ha chiesto la protezione dalla bancarotta a giugno, con oltre 1 miliardo di dollari di debiti totali. Finora sono stati avviati 17 casi di bancarotta da un miliardo di dollari nel 2024.
Ecco la distribuzione dei fallimenti per settore industriale:
Il fatto che siano colpiti beni di consumo generici e sanità fa paensare che vi sia stato un aumento dei che non è stato controbilanciato da un aumento dei redditi dei consumatori. Questo viene a far calare seccamente la domanda, perfino di un bene essenziale come la salute, e le aziende falliscono.
Negli USA c’è un problema di redditi che è l’effetto di un problema di costi aziendali. Riuscirà il nuovo presidente, chiunque lui sia, ad affrontare questa crisi che si sta incubando?
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