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I danesi trovano un misterioso oggetto vicino a Nord Stream. I russi vogliono il suo recupero

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La Russia ha dichiarato di sostenere gli sforzi per recuperare prove forensi dal sito sottomarino delle esplosioni di sabotaggio del Nord Stream, che potrebbero fornire indizi sul colpevole. Sono emerse immagini di un nuovo oggetto misterioso e Mosca ha dichiarato che è di vitale importanza esaminare attentamente.

In un briefing di venerdì, il Cremlino ha definito il recupero e l’esame dell’oggetto “di importanza critica”, poiché è stato scoperto accanto a uno dei gasdotti danneggiati del Nord Stream. Le immagini dell’oggetto sono state fornite dal Ministero della Difesa danese, quindi da un paese occidentale.

Il portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha dichiarato durante un briefing quotidiano: “È di fondamentale importanza determinare che tipo di oggetto sia, se sia collegato a questo atto terroristico – a quanto pare lo è – e continuare questa indagine. E questa indagine deve essere trasparente”.

L’Agenzia danese per l’energia ha invitato la russa Gazprom (proprietaria di Nord Stream 2 AG) ad assistere nel recupero dell’oggetto misterioso. In realtà è stato Putin il primo a fare pubblicamente riferimento all’oggetto e agli sforzi investigativi in corso per accertarne la natura, secondo l’AFP:

Il presidente russo Vladimir Putin, che ha rivelato la scoperta dell’oggetto all’inizio del mese, ha detto che gli esperti ritengono che l’oggetto possa essere un’antenna dedicata a ricevere il segnale che poi ha innescato l’esplosione

Bisogna dire che non tutti sono d’accordo con l’interpretazione dei russi. Ad esempio l’agenzia danese ha affermato che è “possibile” che l’oggetto sia una boa fumogena marittima, alta 40 centimetri e larga 10, e che “non rappresenta un rischio immediato per la sicurezza”.

Per quanto riguarda l’indagine tedesca, svedese e danese in corso, Peskov ha detto che è “certamente una notizia positiva” che Copenaghen abbia invitato la Nord Stream 2 AG ad assumere un ruolo attivo nell’indagine. Ricordiamo che il giornalista d’inchiesta Seymour Hersh, premio Pulitzer, ha accusato gli USA di essere stati al centro del sabotaggio del gasdotto.

 


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